F1 | Duro faccia a faccia Binotto-Horner ad Austin

Giornalisti nel paddock dicono di aver assistito, nell’hospitality Red Bull, ad un confronto fra Binotto e Horner dopo le parole di Verstappen. I toni sono stati molto accesi.

| di Tommaso Magrini

 

Il weekend di Austin è stato molto negativo per la Ferrari. La qualifica era stata positiva, ma la gara si è rivelata un disastro. Vettel ha subito la rottura della sospensione posteriore e Leclerc ha accumulato un gap enorme dai primi tre.

I team concorrenti si sono chiesti il perchè di questa situazione. Molti collegano la mancanza di prestazione con la direttiva tecnica della FIA di giovedì riguardo al flussometro, che avrebbe privato la Ferrari del suo punto di forza, la power unit. Tra di essi c’è anche Max Verstappen che, senza peli sulla lingua, ma probabilmente senza nemmeno riflettere, ha dichiarato: “E’ quello che succede quando smetti di barare”

Dopo questa dichiarazione Mattia Binotto, secondo quanto riferito da alcuni giornalisti inglesi presenti nel paddock, si è recato imbufalito nell’hospitality della Red Bull e ha chiesto un confronto immediato con Christian Horner, team principal del team austriaco. Il confronto è stato subito molto duro, e chi era lì afferma che ha sentito il team principal Ferrari urlare e minacciare le vie legali.

Horner ha cercato di calmarlo affermando che il suo pilota ha solamente espresso il suo parere. Così facendo ha fatto infuriare ancora di più il responsabile del reparto corse di Maranello. Al termine della discussione Horner è stato visto scuro in volto, forse non si aspettava una reazione così dura.

Forse in Red Bull pensavano di passarla liscia, ma a volte sembra che non imparino dai loro errori. Per la Ferrari la “buona notizia” è Binotto in questa occasione ha dimostrato spirito di squadra e atteggiamento da vero leader. Non ha accettato le accuse rivolte al suo team e si è fatto sentire, anche con toni poco convenzionali.

Le parole di Verstappen, potenzialmente, possono essere pericolose. Perchè? Ferrari è quotata in borsa, e i suoi risultati sportivi pesano non poco sul valore delle sue azioni. Affermare che la monoposto con cui partecipa è illegale fa temere a chi ha investito nel Cavallino una squalifica. Il che vuol dire soldi bruciati.

Dopo la trasferta texana adesso la priorità per la Ferrari è compattarsi e ripartire in Brasile, per chiudere al meglio una stagione dai due volti e che ha deluso le aspettative dell’ambiente.