F1 | Autoscontro brasiliano

E’ successo! Quel che si prevedeva ormai da tempo è successo. Lo scontro interno fra le due generazioni di piloti al volante delle Ferrari in questo 2019 è diventato uno scontro vero e proprio con enormi conseguenze a tutto campo.

 

| di Renato Ronco

Dalla mancanza di risultato nella gara brasiliana, alla perdita per entrambi i piloti di ogni possibilità, o quasi, di ambire al terzo posto nella classifica finale, fino all’immagine triste e grottesca che hanno dato le due “rosse” azzoppate, con le sospensioni a brandelli, al mondo intero.

Eh si, perché oggi in ogni dove ha fatto più notizia la “ Cavalleria rusticana” ferrarista che il successo di Verstappen

Un successo che fa meditare, non solo per le ambizioni future dell’olandese ma anche per il notevole progresso dei motori Honda…. che unito alla proverbiale qualità del progetto Red Bull, grazie all’immenso Adrian Newey, darà filo da torcere a tutti nel 2020. 

Intanto fra i due litiganti… gli altri godono! E questo da grande fastidio agli uomini di Maranello.

Qualcuno di voi ha pensato a cosa sarebbe successo l’indomani a Maranello se ancora ci fosse stato il “Drake”? Le urla le avrebbero sentite fino a Bologna!

Oggi molti affermano che era prevedibile un “harakiri” ferrarista viste le premesse di buona parte della stagione, e ricordo che quando a settembre ci furono le avvisaglie delle asperità interne al team io affermai, su questo stesso sito, che l’ideale per una squadra è di disporre di un primo pilota destinato al risultato finale e di un secondo pilota disponibile a sostenere l’obbiettivo dell’altro ma con la capacità di fare da argine agli avversari in caso di necessità. E giustamente oggi si è parlato molto del caso Prost-Mansell per ricordare che i due galli nel pollaio portano per lo più a risultati negativi.

Poi sono l’intelligenza ed il senso di responsabilità di ognuno a condurre il filo delle competizioni.

Per quanto riguarda quel che è successo in pista ad Interlagos ci sono state molte interpretazioni. Vorrei soltanto aggiungere che la traiettoria di Leclerc, al momento del contatto, era impostata in modo da avere la possibilità di chiudere a sinistra l’accesso alla curva sinistrorsa il più tardi possibile per costringere ad una traiettoria larga, e quindi sfavorevole, Vettel. Per questo Sebastian ha accennato ad un rientro verso il centro strada per anticipare la chiusura della propria traiettoria. E lì è scoppiata la “bomba”! 

Ci saranno strascichi? Difficile prevederlo, ed una bella gatta da pelare per Binotto e la Ferrari.

Renato Ronco
Renato Ronco
giornalista, specializzato in motoring sportivo e commerciale dal 1963

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