Continua il momento di ritrovata forma della Red Bull, con Max Verstappen sul podio e Alexander Albon quinto, dopo una lunga rimonta.
di Filippo Toffanin
Scatta molto bene al via Mad Max, guadagnando la posizione su Sebastian Vettel. Alex Albon trova invece l’anteriore sinistra di Sainz, in uscita da curva uno. Sosta immediata per il tailandese, che si ritrova ultimo.
Nel primo stint di gara, Verstappen conferma gli ottimi tempi già visti in simulazione gara venerdì. Max sarà anche il primo a fermarsi ai box, un chiaro indizio di una strategia sulle due soste. Monta le hard, ma nella seconda fase di gara non sembra così veloce come nella prima: resta a distanza notevole da Bottas, forse anche perché impegnato nel salvaguardare le coperture. Nelle retrovie Albon rientra in zona punti, sorpasso dopo sorpasso. Ulteriore conferma di una monoposto che sembra aver ritrovato lo smalto che le è mancato dopo la sosta estiva.
Al secondo pit Verstappen si ritrova terzo, alle spalle sia di Bottas che del battistrada e neocampione del mondo, Lewis Hamilton.
Torna a macinare tempi di tutto rispetto la Red Bull dell’olandese, che arriva persino a tiro del britannico – rimasto su una strategia ad una sosta e ormai vicino al cliff di prestazione della gomma.
Una rimonta che viene però frustrata dalla consueta uscita di pista di una Haas; è Magnussen stavolta ad essere tradito molto probabilmente da una rottura dell’impianto frenante. La sua monoposto affonda nella sabbia in uscita di curva dodici, alla fine del lungo rettilineo che introduce alla seconda parte del tracciato. L’unico punto dove, potendo sfruttare il DRS, Verstappen avrebbe potuto portare l’attacco alla Mercedes. Avrebbe potuto, perché i commissari espongono (giustamente) bandiera gialla proprio in quel punto, proprio negli ultimi due giri, negando così a Max l’attacco ad un probabile secondo posto.
Più indietro Alex Albon monta per il terzo stint le soft, e guadagna la quinta posizione con un sorpasso nel finale ai danni di Daniel Ricciardo. Una prestazione che dovrebbe sigillare anche la permanenza del tailandese sulla monoposto di Milton Keynes anche per il 2020. Opzione onestamente più che meritata: con due gare al termine del campionato, Albon è ancora davanti a Verstappen nella mini-classifica della seconda parte di campionato. Soprattutto, ha dimostrato di essere ben più pronto del suo predecessore Pierre Gasly a vestire l’abito dello “scomodo” scudiero.
A questa Red Bull recuperata sembra ora mancare solo la vittoria. Tra due settimane in Brasile Verstappen potrebbe avere l’occasione di rifarsi del mancato successo 2018, quando venne proditoriamente buttato fuori pista dall’allora pilota Racing Point Esteban Ocon. Sarebbe un bel modo per la scuderia anglo – austriaca di salutare le Americhe, che hanno portato in dote nuova linfa e fiducia al team di Christian Horner.
Filippo Toffanin