Vettel non contento dopo l’incomprensione che l’ha visto protagonista con Charles Leclerc al termine delle qualifiche. Ma il tedesco ha di che sorridere per domani: la FIA lo ha graziato non annullando il tempo fatto in Q3.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
Le qualifiche di Monza 2019 saranno ricordate per parecchio tempo. E non solo per la pole, la quarta – bellissima – stagionale di Charles Leclerc, sul suolo amico della Brianza ma anche e soprattutto per tutto ciò che è successo tra in Q3 e che ha coinvolto direttamente – o indirettamente – la Ferrari.
Innanzitutto partiamo col dire che il risultato delle qualifiche è confermato. E se questa era una cosa scontata per il poleman, non era altrettanto ovvio per Sebastian Vettel, per molto tempo sotto investigazione da parte dei commissari di percorso a causa della sua uscitain Parabolica al primo tentantivo in Q3. Il tedesco avrebbe messo, infatti, tutte e quattro le ruote della sua macchina oltre la linea bianca di delimitazione della pista, il che sarebbe una infrazione del regolamento punibile con la cancellazione del tempo (novità di quest’anno, la cancellazione prevede non solo il giro dell’infrazione ma anche di quello immediatamente successivo).
Le immagini sembrano dare evidenza di come effettivamente Vettel sia stato graziato dalla FIA dopo la sua convocazione avvenuta addirittura in prima serata. Quindi, per il tedesco, c’è la conferma della quarta piazza per domani e la possibilità di giocarsi tutte le sue carte per la vittoria o almeno per un podio. Da capire le strategie ma quella sarà un’altra storia.
Il titolo di questo articolo, poi, parla di “musi lunghi”. E Vettel, a dirla tutta, a fine qualifiche, il muso lungo ce l’aveva eccome. E non era di certo per l’investigazione di cui sopra, che non sapeva neanche di avere in quel momento. Il muso lungo era bensì per il “trattamento” non proprio ortodosso che avrebbe ricevuto dal suo compagno di squadra nel secondo tentativo della Q3, quello decisivo.
Il tedesco si aspettava che Leclerc ricambiasse il favore della scia ricevuta durante il primo tentativo di Q3, cosa che invece non è accaduta se non nella parte finale del giro di lancio.
Dove sta il problema, vi domanderete voi? Ebbene il problema sta nel fatto che il giro di lancio non è stato completato dal giro effettivo a causa del termine del tempo delle qualifiche. E Vettel è rimasto con un palmo di naso.
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Il gioco delle scie a Monza è di fondamentale importanza per guadagnare decimi decisivi in qualifica e non solo. E oggi ha assunto proporzioni decisamente esasperate. A tal punto che nel tentativo finale, tutti i dieci superstiti in lotta per la pole, nell’ottica di non essere “la locomotiva” trainante di tutto il gruppo, hanno rallentato talmente tanto da prendere bandiera a scacchi senza aver fatto effettivamente il giro lanciato. Tutti, dicevamo, tranne due: Charles Leclerc e Carlos Sainz.
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Abbiamo descritto questo episodio chiave delle qualifiche per mostrare l’importanza del gioco delle scie e quindi di come Vettel sia stato molto risentito di questo comportamento (velatamente voluto oppure no non lo sappiamo e non possiamo accertarlo) che di fatto ha impedito al tedesco di fare il giro buono e ha confermato la pole-position ottenuta da Leclerc nell’unico tentativo di Q3.
Clima pesante in casa Ferrari alla vigilia della gara forse più importante dell’anno.
Francesco Svelto