F1 | Motore Honda, crescita tra innovazione e coraggio

La crescita del motore Honda sarà fondamentale per l'assalto al secondo posto nel mondiale costruttori da parte di Red Bull

Le prestazioni del motore Honda stanno aiutando la Red Bull a colmare il gap con le due forze principali del campionato. Diversi i punti di vista dei protagonisti sui fattori determinanti l’exploit del propulsore nipponico.

di Filippo Toffanin

Per Max Verstappen i progressi del partner sono da ricercare nell’abbandono di una politica conservatrice. Secondo il pilota olandese con l’introduzione della Spec 2 al Paul Ricard, Honda ha fatto uno step importante, che gli ha permesso di trionfare in Austria in condizioni normalmente avverse.

“Abbiamo imparato molto dalle gare di Francia e Canada, soprattutto per quanto riguarda il caldo” ha confermato l’amministratore delegato dell’azienda Masashi Yamamoto.

“Il feedback avuto da queste due gare ci ha permesso di studiare contromisure utili a limitare il surriscaldamento della componentistica. In Austria hanno funzionato davvero bene. Capisco perché Max dica che abbiamo imparato a spingere il motore in determinate condizioni”.

Tanabe, direttore tecnico Honda, celebra la vittoria in Austria sul podio con Verstappen

La successiva vittoria in Germania, la pole position in Ungheria, oltre ad una velocità da podio a Silverstone, hanno permesso a Honda di continuare a sviluppare con serenità.

“Dobbiamo sempre trovare un equilibrio tra prestazioni ed affidabilità” ha dichiarato alla stampa il direttore tecnico del gigante nipponico, Toyoharu Tanabe.

“Abbiamo cercato di rendere tutto ottimale, aggiornando la calibrazione del motore dopo ogni esperienza d’uso”.

La Spec 3 del motore giapponese presenta un turbocompressore di derivazione aerospaziale – così come l’unità MGU-H introdotta lo scorso anno. Le prestazioni di entrambe le componenti sono fondamentali nella ricerca della massima affidabilità.

“Dal mio punto di vista prima è necessario garantire un certo livello di affidabilità, per poi concentrarsi sulla performance. Non possiamo permetterci rotture, che penalizzerebbero oltremodo l’auto e i piloti. Non poter correre per noi sarebbe un problema molto serio”.

E’ comunque opinione diffusa nel paddock che la rincorsa di Honda porterà necessariamente delle penalità in dote alla scuderia di Milton Keynes sul finire della stagione. La gestione dell’handicap in griglia potrebbe essere il vero ago della bilancia nella lotta con Ferrari per il secondo posto nel mondiale costruttori. E visto il recente avvicendamento tra Gasly ed Albon, siamo certi che in casa Red Bull non lasceranno nulla di intentato.

Filippo Toffanin