Il GP di Ungheria del 2002 dimostrò una Ferrari nettamente più competitiva delle scuderie rivali. La lotta per la Pole e la vittoria fu di fatto ristretta ai due piloti della scuderia italiana.
| di Federico Sandoli
Alla fine delle qualifiche il brasiliano della Ferrari risultò il più veloce di Schumacher di poco piu di mezzo secondo tutti gli altri ricoprirono posizioni di ripiego. Anche il duo Williams, Ralf Schumacher e Montoya, non riuscirono ad impensierire il duo ferrarista.
Alla partenza della gara Barrichello mantenne la prima posizione, Schumacher, non sempre autore di grandi partenze, fece pattinare le gomme. Il tedesco partiva dal lato sporco, facendosi quasi superare dal fratello e da Montoya. I due ferraristi allungarono subito sugli avversari tenendo un ritmo infernale inarrivabile per tutti.
La F2002 in quell’anno si era dimostrata un gioiello di tecnica, divenendo praticamente imbattibile in quasi tutte le gare. L’innovativo cambio, gli scarichi a pinna di squalo, la frizione miniaturizzata, erano solo alcuni dei particolari che resero questa Ferrari una delle più invincibili della storia e proprio in Ungheria, con un nuovo cofano motore e qualche particolare atto a raffreddare il propulsore questa supremazia si stava ulteriormente confermando.
La gara dall’esterno risultò noiosa per le posizioni di testa, nelle posizioni intermedie ci furono delle battaglie in pista tra Montoya e Raikkonen o tra Coulthard e Heidfeld ma, sia sugli spalti che davanti alla televisione, il pubblico si aspettava il classico ordine di far passare Michael Schumacher che tanto avrebbe fatto parlare i media, in quell’anno l’unico motivo d’interesse erano le polemiche che nascevano dagli ordini di scuderia della Ferrari.
Michael però non si avvicinò al compagno, la scuderia stanca di polemiche, aveva deciso di rinunciare a far vincere il proprio campione, congelando le posizioni dopo il secondo pit-stop. Il tedesco dovette accettare di buon grado ma cominciò a fare giri più veloci per poter dimostrare alla squadra ma soprattutto a un Barrichello convinto di non essere secondo al fuoriclasse tedesco, che la gara era ampiamente alla sua portata.
Rubens Barrichello, alla guida di un “missile”rosso, non riusciva a ripetere gli stessi tempi del compagno di squadra però, grazie alle posizioni congelate, continuava in testa con autorità ma senza autorevolezza, Schumacher ormai era in scia al compagno e il GP d’Ungheria si stava trasformando in una passeggiata trionfale Ferrari, quasi un altro arrivo stile Daytona 67.
Le due Ferrari tagliarono il traguardo in scia, vincendo il titolo mondiale costruttori e dimostrando una supremazia disarmante.
Barrichello alla stampa annunciò la sua vittoria come un capolavoro di pura classe senza però convincere i giornalisti perché dall’esterno tutti si resero conto che più che una vittoria del brasiliano si trattò di una sconfitta del tedesco.
Pos | No | Pilota | Costruttore | Pneumatici | Giri | Tempo di gara |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 2 | ![]() |
Ferrari | B | 77 | 1h41’49″001 |
2 | 1 | ![]() |
Ferrari | B | 77 | +0″434 |
3 | 5 | ![]() |
Williams – BMW | M | 77 | +13″355 |
4 | 4 | ![]() |
McLaren – Mercedes | M | 77 | +29″479 |
5 | 3 | ![]() |
McLaren – Mercedes | M | 77 | +37″800 |
6 | 9 | ![]() |
Jordan – Honda | B | 77 | +1’08″804 |
7 | 8 | ![]() |
Sauber – Petronas | B | 77 | +1’13″612 |
8 | 14 | ![]() |
Renault | M | 76 | +1 giro |
9 | 7 | ![]() |
Sauber – Petronas | B | 76 | +1 giro |
10 | 10 | ![]() |
Jordan – Honda | B | 76 | +1 giro |
11 | 6 | ![]() |
Williams – BMW | M | 76 | +1 giro |
12 | 12 | ![]() |
BAR – Honda | B | 76 | +1 giro |
13 | 17 | ![]() |
Jaguar – Ford | M | 75 | +2 giri |
14 | 25 | ![]() |
Toyota | M | 75 | +2 giri |
15 | 24 | ![]() |
Toyota | M | 75 | +2 giri[7] |
16 | 23 | ![]() |
Minardi – Asiatech | M | 75 | +2 giri |
Ritirato | 22 | ![]() |
Minardi – Asiatech | M | 58 | Testacoda (17°) |
Ritirato | 15 | ![]() |
Renault | M | 30 | Testacoda (5°) |
Ritirato | 16 | ![]() |
Jaguar – Ford | M | 23 | Accensione (11°) |
Ritirato | 11 | ![]() |
BAR – Honda | B | 20 | Cambio (12°) |