F1 | Germania: Red Bull vince e sorride, Gasly meno

Max Verstappen uomo simbolo di questa Red Bull che vola in uno dei GP più caotici degli ultimi anni, con un motore Honda che fa la voce grosse. Gasly ancora sottotono, ritirato.

Nel caotico, bagnato e confusionario GP di Hockenheim, è successo di tutto, ma è stato proprio Max Verstappen a trionfare in Germania, per la prima volta in assoluto e la seconda volta in questa stagione.

Una gara totalmente confusionaria, ricca di colpi di scena e sette ritiri totali.

Ma è stato l’olandese a prendersi lo scettro di questo GP davvero sconvolgente.

La Red Bull nel corso di questo weekend non ha mai brillato, specialmente nelle prove libere dove Gasly ha causato un brutto incidente alla sua monoposto, complicando la vita ai meccanici.

Nel corso delle qualifiche cambia tutto, la scuderia capitanata da Christian Horner si riscatta (agevolata dai ritiri di entrambe le Ferrari), dove ha visto Verstappen qualificarsi secondo davanti a Valtteri Bottas e Pierre Gasly quarto, un buon risultato per il francese anche se in assenza delle monoposto di casa Maranello.

La gara è tutta da vivere, stravolta dalla pioggia, la prima gara totalmente bagnata da, guarda caso, Hockenheim 2018. Bagarre su bagarre, una media di 4-5 soste per monoposto e un caos totale giro dopo giro, safety car, virtual safety car, ritiri, di tutto, abbiamo visto di tutto.

Nonostante le partenze “piantate” di entrambe le Red Bull, Verstappen è riuscito a costruirsi una gara fuori dal comune, tra strategia azzeccata, aggressività curva dopo curva e anche un pizzico di fortuna, è stato possibile raggiungere il gradino più alto del podio.

Una strategia formidabile quella attuata dal team austriaco, con ben cinque soste, ha permesso a Verstappen di trovarsi davanti alle Mercedes che, sotto pioggia battente, stava dominando, zampata decisiva quella del team che verso la fine della gara fa montare al numero 33 le gomme da asciutto per poter spingere e allungare sugli inseguitori.

È bastato mescolare le carte in tavola, scegliere il momento giusto per fare i pit stop, in modo da guadagnare tempo fondamentale per la sua scalata al primo posto, un Verstappen sempre più campione, sempre più decisivo.

Sfortunato, ma ancora non all’altezza del compagno e della scuderia, Pierre Gasly, che nonostante il quarto posto in griglia, non è mai stato in lotta per il podio, sverniciato in qualsiasi occasione da Sebastian Vettel, impegnato nella sua formidabile rimonta dall’ultimo posto. Con tanto di ritiro nell’ultimo giro del GP, il francese, a causa di contatto con Alexander Albon, ha concluso un altro weekend al di sotto delle aspettative.

Menzione speciale va’ fatta al motore Honda che da un po’ di tempo a questa sta facendo la voce grossa tra i top team, vedendo anche il sorprendente podio guadagnato da Daniil Kvyat, secondo podio della storia Toro Rosso anch’essa motorizzata Honda.

Red Bull più pericolosa, capace di giocarsela con Mercedes (oggi disastrosa) e Ferrari, ormai una certezza confermata, con un Max Verstappen in versione campione totale, in questa stagione in cui si sta confermando uno dei migliori piloti in assoluto dell’era moderna.

Giuseppe Piccininni
Giuseppe Piccininni
Graduated Computer Science student. Articolist for F1sport.it, FIA Accredited. Twitter: @MasterOfPeppe

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