Una gara bagnata ma stupenda per lo spettacolo regala alla Ferrari e a Vettel il secondo posto. Il tedesco è stato autore di una bellissima rimonta dal fondo schieramento. Leclerc si gioca le sue possibilità di vittoria con un rovinoso errore. Per la Ferrari tanti interrogativi a valle del weekend tedesco.
di Francesco Svelto
E’ bastato qualche spruzzo di pioggia caduto sia prima della gara che durante, da annullare tutte le potenze dei motori, tutte le gerarchie di queste super-complesse macchine di F1 moderne. E tutto questo ha portato alla gara più imprevedibile dell’anno. Gara che la Ferrari poteva vincere con Charles Leclerc ma che è stata rovinosamente buttata alle ortiche da un errore di quest’ultimo.
Ma a salvare l’onore della Ferrari ci ha pensato Sebastian Vettel, arrivato in seconda posizione, dietro Max Verstappen e davanti – udite, udite! – a Daniil Kvyat, dopo una gara tiratissima, con ben cinque pit-stop a causa delle condizioni meteo ballerine di cui sopra.
E le premesse erano tutt’altro che positive, date le qualifiche di ieri e i problemi di affidabilità che hanno colpito entrambe le vetture.
E invece la gara si stava mettendo bene, grazie alla variabilità delle condizioni dell’asfalto che hanno portato la Ferrari a optare per strategie sempre azzeccate, o quasi. Il quasi è per l’ipotesi di troppo anticipo in uno dei cambi gomme di Charles Leclerc, con la Ferrari che ha optato per il montare le gomme da asciutto quando forse l’asfalto era troppo bagnato ancora.
Ma era la volontà di guadagnare il più possibile, di mettere il monegasco in grado di lottare davvero per la vittoria.
Ma che alla fine, verso metà gara, lo ha portato a commettere un errore nella penultima curva del circuito. Un errore banale, a detta dello stesso Leclerc, ma che ha portato la vettura n.16 fuori pista su una parte d’asfalto che sembrava “come ghiaccio”. Con l’inevitabile conclusione della Ferrari stampata a muro. Leclerc se la prende con se stesso, fa mea-culpa dell’episodio. Le imprecazioni date in radio e il volto del monegasco ancora nella macchina erano inequivocabili.
LAP 29/64
Minutes after stopping for a set of slicks, Charles Leclerc's race is over
He crashes into the barriers and the Safety Car comes out
Huge drama here at Hockenheim#GermanGP #F1 🇩🇪 pic.twitter.com/WFRXAx2utN
— Formula 1 (@F1) July 28, 2019
La gara, come dicevamo, è stata pazza, forse la più bella della stagione (nonchè la prima sotto l’acqua, la prima che ha visto diversi giri di formazione dietro la safety car per asciugare la pista e la partenza da fermo, come ai vecchi tempi; ma questa è un’altra storia).
Il thrilling lo ha regalato, come scrivevamo, anche Sebastian Vettel, protagonista di una delle rimonte più clamorose degli ultimi tempi. Per gli amanti delle statistiche è capitato pochissime volte che un pilota abbia guadagnato cosi tante posizioni dallo start all’arrivo. E Seb ha rimontato dall’ultima fila fino alla piazza d’onore con una gara finalmente condotta “alla Vettel”. Senza errori, senza sbavature, senza incertezze e con un muretto box che lo ha saputo supportare strategicamente fino alla fine.
Il weekend per la Ferrari si conclude dunque con un podio. Ma poteva essere ben altro il bottino per la Rossa. I problemi di affidabilità su entrambe le vetture della giornata di ieri hanno segnato – forse non in maniera definitiva ma importante – tutto il weekend. Peccato anche perchè il passo sembrava esserci. Anche Leclerc deve portare a casa questa bruttissima esperienza che gli ha, di fatto, tolto la possibilità di ottenere la sua prima vittoria in carriera (altro errore grave dopo Baku) e convertire tutto in forza e sempre maggiore determinazione per il futuro. Esce a testa non alta, ma altissima, Sebastian Vettel che da qui, dopo il suo anno orribile iniziato sullo stesso asfalto esattamente dodici anni fa, deve ripartire. E con lui, tutta la Ferrari.
Francesco Svelto