F1 | Ferrari, scongiurare gli errori guardando al passato

Dalla Power Unit, al telaio, un 2020 in cui aspettarsi uno sviluppo deciso da parte della Scuderia Ferrari, con un occhio alle stagioni appena trascorse, cercando di evitare gli errori.

| a cura di Raffaele Caputo

La Scuderia ha molto da lavorare in ottica 2020, mantenendo ciò che di buono viene già adottato sulla SF90.

Uno dei punti di forza è il raffreddamento, la SF90 è la prima monoposto ad avere un cofano motore più estremo in uscita vettura, segno che la portata e lo scambio sono ottimi.

Detto ciò, il prezzo da pagare è stato forse un disegno meno estremo delle pance laterali ma siamo abituati a parlare di pacchetto nella sua totalità.

A tal proposito il poco lavoro effettuato su Bargeboards e Sidepods durante la stagione non è incoraggiante dal punto di vista dello sviluppo, segno evidente che in quella zona della macchina c’è ben poco da sviluppare.

Dal punto di vista aerodinamico forse non c’è molto da migliorare, piuttosto tutto da cambiare. Concettualmente la filosofia della SF90 si è rivelata sbagliata, perché non è una monoposto compromesso che deve potenzialmente andar bene dappertutto.

La Power Unit ha ormai raggiunto livelli di potenza che sono i migliori del lotto a detta di molti. Da risolvere la questione relativa ai consumi, Canada e Austria sono state emblematiche. Nel momento in cui una delle vetture rosse si trovava in testa, tra l’utilizzo di mappe motore al risparmio (addirittura circa 15 giri Leclerc in Austria) e lift and coast, sono stati letteralmente regalati agli avversari secondi e secondi di vantaggio in gara.

Inutile affermare che consumi alti implicano l’utilizzo di più carburante in gara, con conseguente utilizzo di minor zavorra e peso quindi mal distribuito in ognuna delle fasi di gara. Un giorno poi qualcuno ci chiarirà come mai il motore 063 non ha mai visto la luce nel 2018 ma questo è uno degli errori del passato da evitare.

Restano poi da approfondire le situazioni simulatore e comparazione dati simulazione – pista, il vero punto debole della Scuderia dal momento in cui i test privati sono stati aboliti.

Non c’è stato un solo singolo anno in cui la prima gara europea o il ritorno dalla sosta di metà stagione hanno rappresentato dei punti di svolta durante le stagioni che si sono susseguite, anzi. Sono stati eventi che hanno piuttosto rimarcato e in alcuni casi aumentato il gap con gli avversari.

Le domande sono tante, le risposte tardano ad arrivare ma un compito arduo attende i tecnici di Maranello, a cui di certo non mancano però le risorse per tentare di interrompere il monopolio delle Frecce d’Argento.

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