Austria: la F1 non vuole più correre, bisogna cambiare

In Austria è andata in scena una gara bellissima rovinata da una federazione che non è in grado di applicare un regolamento che è evidente gli stia sfuggendo di mano. Successo per Verstappen, Leclerc si arrende solo all’ultimo.

Partiamo dai fatti sportivi. La Formula1 è schiava di regolamenti difficili da comprendere che la rendono impopolare è difficilissima da capire, per fortuna c’è altro. Dopo il noiosissimo GP di Francia ieri in Austria sì è vista una gara eccezionale.

Si doveva scrivere la storia e cosi è stato. Non è stato Leclerc a farlo bensì Verstappen riportando alla vittoria il motore Honda a 13 anni dalla vittoria ungherese di Jenson Button. La gara di Max è stata una montagna russa. Addormentatosi al via non s’è perso d’animo. Ha corso a tutta birra, rimontato, sorpassato e lottato. Che dire; “Versbatten” è solo un ricordo di gioventù, questo olandese è diventato un campione di razza.

Leclerc ha fatto quello che poteva. Si è difeso con tutte le sue forze, ha cercato di chiudere gli spazi e resistere. Con le gomme bianche più stanche rispetto a quelle di Verstappen non poteva far di più.  Bottas si è difeso cosi? No.

L’apice del duello è stato un ruota a ruota in cui Verstappen allargandosi ha colpito Leclerc spingendolo oltre il cordolo giallo. Siamo seri, l’avrebbe comunque passato. La Ferrari  ciò che poteva, Leclerc anche, Vettel rallentato anche ai box pure … tutte le sfortune sono le sue.

Eppure questo bel duello, ai limiti del regolamento, alla FIA non è piaciuto e ci sono volute 3 ore per omologare il risultato. Proprio qui all’ultimo giro Hamilton e Rosberg pochi anni fa si toccarono con il tedesco che perse l’ala anteriore. Quella curva è cosi se il duello è in staccata, con due traiettorie possibili ( Red Bull e Ferrari in tutta la gara hanno usato linee diverse in quel punto) il contatto ,non l’incidente, è inevitabile.

Il problema è che se in Canada a Vettel sono stati dati 5 secondi qui si doveva fare lo stesso. Una castroneria sia chiaro, ma almeno ci sia una uniformità di giudizio. In tutto ciò il peso politico della Ferrari si dimostra in caduta libera ed è una crisi forse peggiore delle scarse prestazioni in pista che stiamo vedendo.

Nel suo immediato futuro la F1 deve assolutamente rivedere i regolamenti. Lasciare liberi i piloti di correre, attaccare e difendersi. La gente lo vuole, i piloti o vogliono. Altrimenti non è più corsa ma un’inutile sfilata priva di sfida, coraggio e duelli. La popolarità di questo sport non è stata costruita dai regolamenti ma dalle gesta dei piloti.

Ieri si è visto un futuro radioso, sta alla F1 non tarpargli le ali. Bisogna cambiare.