F1 | Gasly delude le attese, le ipotesi di rimpiazzo

Il talentino francese, classe 1996 ed entrato in pianta stabile nei programmi F1 di Red Bull quasi due anni fa, sta deludendo le aspettative. Le prestazioni molto al di sotto di quelle del compagno di squadra si ripetono di gara in gara e non è un segreto che – al di la delle mille dichiarazioni di facciata – anche il management dei tori stia pensando al da farsi. 

di Francesco Svelto |

 

Il futuro a medio/lungo termine potrebbe  non essere cosi positivo per Gasly, reduce tra l’altro da una gara complicata sul suolo di casa e culminata con un punticino soltanto grazie alla doppia penalità di Daniel Ricciardo. Il periodo di un anno e mezzo passato in Toro Rosso evidentemente non è stato sufficiente a formare nella giusta maniera le ossa del 23enne di Rouen o forse ci sono problemi di adattamento con il team maggiore. Chissà.

Ad ogni modo Gasly è stato traghettato in maniera piuttosto forzata a diventare il secondo pilota della squadra di punta dei cosiddetti “bibitari” dopo l’addio di Ricciardo, ma qualcosa sta andando terribilmente storto. In otto gare mai un acuto, mai una prestazione al livello del blasonato compagno di squadra, Verstappen. E il management si sta ponendo molte domande a riguardo su come cambiare questa situazione paradossale.

La Red Bull non è il team da battere nella griglia 2019. Quasi stabilmente dietro anche alla Ferrari, a Milton Keynes però sono consapevoli di avere una macchina che in certe situazioni può giocarsela almeno per il podio.

Il discorso, però, come detto, vale a quanto pare soltanto per una delle vetture. Ed ecco quindi che cosi come Gasly è stato repentinamente esaltato e trascinato nella sua nuova realtà, potrebbe uscirne con le stesse, drastiche, modalità. In pieno stile Helmut Marko.

Se l’andazzo prestazionale dovesse essere questo visto finora, difficile pensare a Pierre Gasly a bordo della Red Bull anche l’anno prossimo. Ma c’è di più: voci insistenti nel paddock danno come possibile anche una sostituzione a campionato in corso. Lo scopo di una tale manovra sarebbe duplice: cercare di raddrizzare da subito il “curriculum” della seconda macchina e preparare, all’eventuale sostituto, il terreno per l’anno prossimo.

E ora veniamo alla parte del sostituto. Difficile pensare che Marko possa attingere nuovamente alle risorse in casa propria, vediamo perché.

Se escludiamo Kvyat (stranamente ripescato in Toro Rosso dopo tutte le storie che l’hanno portato a lasciare il team due anni orsono), l’unico nome plausibile sarebbe quello di Albon. Non impossibile una nuova promozione dal team di Faenza ma quantomeno improbabile.

Altra soluzione ancora meno plausibile sarebbe l’approdo del talento inglese Dan Ticktum – attuale punta di diamante del programma giovani degli austriaci e contender del titolo di F3 di Mick Schumacher lo scorso anno – ma questa fase sarebbe comunque successiva ad un debutto in Toro Rosso. Ecco quindi che – a differenza degli ultimi anni – Red Bull potrebbe scegliere un nome già pronto ed esperto. Quello che si fa strada a gran voce è Nico Hulkenberg, che avrebbe dopo tanti anni la posssibilità di giocarsi qualcosa di importante. La voce clamorosa invece è quella di Fernando Alonso. A parere di chi scrive questa sarebbe una operazione ai limiti dell’impossibile, se non altro per il passato tra il pilota spagnolo e Honda, fornitore di motori di Red Bull. E poi sappiamo bene che Alonso si sta dedicando a tutt’altri progetti anche se non è escluso un clamoroso ritorno in Ferrari (ne abbiamo parlato a lungo su queste colonne). Ma in Red Bull proprio no.

Se a stagione in corso o a fine anno ad ora è difficile capirlo. Le ipotesi di cambio le abbiamo elencate sopra ma, per l’appunto, restano solo ipotesi più o meno probabili. L’unica certezza, invece, sta nella prestazione di Gasly che se non dovesse issarsi ai livelli del compagno, potrebbe portare alla fine dell’avventura del francese in Red Bull.

 

Francesco Svelto