In Austria la Ferrari arriva consapevole che non esiste più speranza per il titolo. La Francia ha sentenziato che per la rossa l’obiettivo è ritrovarsi. Le correzioni apportate forse funzionano ma non ancora tanto per prendere Mercedes.
A 7 giorni dal GP di Francia la F1 torna in pista in Austria. Il GP di Francia ha segnato uno spartiacque. O la Ferrari dopo la bella prestazione del Canada riusciva ad essere competitiva anche su una pista da carico oppure la stagione poteva considerarsi finita.
Il confine tra una stagione di transizione ed un fallimento al momento è labile ed in evoluzione. La nuova Ferrari di Mattia Binotto ha bisogno di tempo ma altresì ha bisogno di graffiare almeno negli appuntamenti più adatti alla SF-90.
Bahrain e Canada erano occasioni da non sprecare, l’Austria lo sarà. Nel lungo periodo la Mercedes rimane irraggiungibile ma in piste amiche la Ferrari deve reagire convincere per portare a casa almeno qualche successo e trasformare il 2019 in una stagione di transizione anziché un fallimento.
Gli occhi sono puntati sul 2020 ma prima di allora la Ferrari dovrà dimostrare di aver risolto le sue grane altrimenti si troverà ancora in un vicolo cieco. Come ha detto l’Ing. Scalabroni a “Pit Talk” “oggi in F1 è tutto una catena”. Se manca la pura potenza bisogna per avere la velocità di punta diminuire il carico. Se diminuisci il carico hai velocità di punta ma perdi in curva dove con poco carico non mandi in temperatura le gomme. Così facendo non raggiungi mai il tempo da fare per essere competitivo.
Insomma un rebus che sembra perfettamente descrivere la situazione Ferrari. L’ottimismo della rossa è relativo a Leclerc che quando non è “danneggiato” dal box dimostra d’esser un futuro campione. Vettel è un grande punto interrogativo. In Francia è sembrato perso, è in difficoltà e va ritrovato. In Canada alla fine l’errore l ha fatto lui poi la stampa si è accanita su altro.
L’Austria rappresenta una speranza per arginare un dominio Mercedes ormai in grado di mettere a repentaglio il record McLaren-Honda del 1988. 11 vittorie sulle prime 11 gare.