Il Circus della F1 sbarca in Austria per la prima back-to-back stagionale. La Ferrari di Leclerc si issa in cima alla classifica nella seconda sessione ma Hamilton è più veloce nella prima. Ma il caldo, il vento e le tante uscite di pista sono stati assoluti protagonisti della prima giornata al Red Bull Ring.
di Filippo Toffanin
E’ una calda giornata di inizio estate quella che ha accolto team e piloti oggi in Stiria. Sul circuito dello Spielberg, incastonato tra i verdi rilievi della Stiria, sono andate in scena le prove libere del Gran Premio d’Austria 2019 e Charles Leclerc sulla sua Ferrari ha stabilito il miglior tempo nella seconda sessione, comunque più lento di un poco più di un decimo rispetto al miglior tempo di Hamilton della mattina.
Ventotto i gradi di temperatura dell’aria nella mattinata odierna, con l’asfalto del circuito che ha raggiunto un picco di 53 gradi. Un caldo che potrebbe mettere a dura prova in gara l’anteriore Mercedes, già vittima di problemi di blistering al Paul Ricard nelle fasi finali dell’appuntamento francese.
Il pomeriggio austriaco ha regalato quelle emozioni a cui gli appassionati del motorsport tanto anelano. Preghiere forse ascoltate da Eolo, divinità dei venti nella mitologia greca, che deve aver fatto in modo di spingere una brezza sostenuta sul circuito per tutta la durata di FP2, provocando illustri vittime: Max Verstappen e Valtteri Bottas sono andati rovinosamente a muro durante la simulazione di qualifica, Vettel e Sainz sono finiti larghi distruggendo il set di pneumatici montato per il run, molti altri hanno dovuto correggere le traiettorie per non subire la stessa sorte dei colleghi. Analoghe le dinamiche, con la perdita del posteriore la causa scatenante più gettonata.
E’ stato il pilota di punta di Red Bull ad inaugurare il walzer di bandiere rosse finendo a muro in curva dieci in seguito ad un testa coda.
Pochi minuti dopo il restart, il finlandese della Mercedes ha perso il retrotreno entrando in curva sei e impattando violentemente sulle barriere oltre la sabbia. Per nessuno dei due fortunatamente alcuna conseguenza fisica.
Il festival dei fuori pista è proseguito con un nuovo testacoda in curva dieci, stavolta da parte di Sebastian Vettel, anche lui vittima di una perdita di aderenza al posteriore. Per il tedesco nessun danno al telaio della vettura ma una dose massiccia di flat-spot agli pneumatici, ed un giro di rientro a velocità di percorrenza da gita fuori porta, tante ed evidenti erano le vibrazioni causate dal danneggiamento delle coperture.
Nonostante le interruzioni, si è vista anche molta azione in pista, con Charles Leclerc a segnare il miglior tempo in 1:05:086 precedendo Bottas di oltre tre decimi, e Gasly. Lewis Hamilton ha ottenuto il quarto tempo staccato di 443 millesimi dal monegasco della Ferrari, con un nuovamente sorprendente Carlos Sainz quinto.
La McLaren dello spagnolo registra sostanzialmente lo stesso tempo della mattina in 1:05.545, una buona sessione per gli inglesi che si confermano in trend positivo.
Redivivo l’ex campione del mondo Räikkönen, issatosi al settimo posto della graduatoria, a differenza del compagno di squadra Antonio Giovinazzi, fattosi notare solo per un quasi crash con Leclerc all’uscita del tornantino Schlossgold (curva tre). Anonime le prestazioni di Toro Rosso e Renault.
In vista del Sabato di qualifica, con ancora una sessione di prove libere da completare, appare più complicato del previsto il lavoro dei tre top team, tutti alle prese con una moria di dati utili da analizzare per almeno una delle auto. Con le temperature in ulteriore rialzo (trenta i gradi dell’aria durante il pomeriggio, tracciato nuovamente sopra i cinquanta), FP3 sarà cruciale per capire il livello di performance sul long run degli pneumatici, e modulare di conseguenza le strategie di gara. Un duro lavoro attende i garage di Mercedes e Red Bull questa notte…
Filippo Toffanin