F1 | Vettel tra autocritiche e problemi di setup

Dopo quattro gare Sebastian Vettel ha già accumulato un enorme ritardo in classifica mondiale. Con solo due podi all’attivo il pilota tedesco ha dovuto subire problemi di diversa natura che hanno condizionato le prestazioni sue e della Ferrari.

di Francesco Svelto |

Sebastian Vettel ha dovuto fare i conti, in queste prime quattro gare, con avversità di varia natura. Sicuramente in Australia la Ferrari era tutt’altro che al top della condizione e il tedesco – cosi come il suo compagno – non ha avuto modo di esprimersi al meglio.

In Bahrain invece la vettura era altamente performante ma è stato il tedesco a venir meno clamorosamente, dovendo fare i conti con la “pesantezza” della prestazione maiuscola di Charles Leclerc che al suo secondo GP in rosso avrebbe potuto conquistare la vittoria, se non fosse stato per i problemi di affidabilità che tutti ricordiamo. A Shanghai e Baku invece la Ferrari era semplicemente meno competitiva dei leader del mondiale, non in seria lotta per la vittoria, ma sono stati commessi errori strategici più o meno clamorosi che hanno colpito soprattutto il monegasco ma in parte anche Vettel stesso.

Quindi ricapitolando: quattro gare extraeuropee con caratteristiche tecniche molto eterogenee. La Ferrari ha mostrato competitività assoluta soltanto in una delle quattro e il tedesco, quando ha avuto l’opportunità di andare a vincere la corsa (Bahrain) non ha sfruttato l’occasione. Quindi le difficoltà di Vettel sono state di natura tecnica, strategica e personale.

Sono lontani i tempi dei test di Barcellona durante i quali Vettel affermava di non aver mai avuto un inizio di test cosi promettente, con la macchina che si dimostrava solida, competitiva e soprattutto che rispondeva alle sollecitazioni dei cambiamenti degli ingegneri sotto la guida del suo pilota.

Tempi lontani, lontanissimi. Ora la Ferrari sembra essere vittima di quella famigerata “finestra di corretto utilizzo degli pneumatici”, che si riduce sempre di più col passare del tempo e delle evoluizioni (?) portate. In altre parole, la Ferrari deve essere settata di fino per poter produrre il giusto carico e le giuste temperature al fine di sfruttare al meglio le varie mescole che monta nel corso dei weekend di gara. E questa cosa sembra essere effettivamente un passo indietro rispetto ai test, quando Vettel aveva di fronte una SF90 meno sensibile alle variazioni di assetto.

Queste le parole del tedesco che addirittura parla di una mancanza di fiducia nel suo mezzo:

“C’è bisogno di avere fiducia nella vettura. E io non la ho ancora. Mi rendo conto che non sto guidando al mio meglio, semplicemente perché la macchina non risponde nella maniera in cui vorrei. Sembra più sensibile in queste prime gare che nei test. I test erano andati davvero bene, ma ormai è passato molto tempo“.

Una autocritica quindi ma anche una dimostrazione che qualcosa che non va sulla macchina effettivamente c’è ma che va sistemata quanto prima per non perdere, già da ora, la maggior parte di speranze iridate. Siamo alla vigilia del primo GP in terra d’Europa, Barcellona, ma il gap dal battistrada è già tanto, troppo. Speriamo non troppo da dover dare già l’addio al mondiale dopo appena cinque gare dall’inizio del mondiale.

Francesco Svelto

Francesco Svelto
Francesco Svelto
Non tifo e non simpatizzo squadre e piloti. Amo tutto ciò che è pure-racing a 4 ruote! Nota bene, ho scritto "pure-racing".

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