Il ritorno di Simone Resta in Ferrari è più di una voce. Le parziali conferme arrivano addirittura da Mattia Binotto. L’unica cosa ancora in dubbio sono le tempistiche di realizzazione.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
La Ferrari ha diversi problemi, ormai è un dato di fatto. Che siano problemi di telaio, sospensioni o di altra natura, quello che sembra palese è che c’è una mancanza di carico aerodinamico che penalizza in modo clamoroso la SF90 nei tratti lenti dei circuiti. Anche Montecarlo, da come apparso ieri nelle prove libere, non è da meno.
Ad ogni modo, qualunque sia la genesi di tali problemi, essi non appaiono di immediata e facile soluzione. Qualcosa è andato storto evidentemente in fase di progettazione e la Ferrari, da diversi mesi ormai, è orfana della “firma” della SF70-H e della SF71-H, entrambe vetture in grado di lottare per un titolo che solo dei fattori “umani” non hanno reso possibile. Ma questa è un’altra storia, del tutto passata.
La storia di questi giorni, invece, ci racconta che la firma di cui sopra è prossima a tornare a Maranello. Stiamo parlando naturalmente del progettista imolese Simone Resta, approdato alla Alfa Romeo Sauber lo scorso anno per andare a coprire la mansione di Direttore Tecnico. Una promozione per lui visto che in Ferrari non aveva un ruolo di tale spessore. Ebbene, qualche settimana fa si è iniziato a rumoreggiare di un suo ritorno a Maranello. Le voci si sono fatte sempre più insistenti fino a qualche giorno fa, quando anche la Gazzetta dello Sport ha riportato – di fatto – la notizia che Resta sta tornando a Maranello. Una conferma.
E la semi-ufficialità della cosa – anche se le tempistiche sono ancora tutte da verificare – ce l’ha data in queste ore anche Mattia Binotto direttamente dalle stradine del Principato di Monaco:
“Ho sentito il rumor, come un team cerchiamo sempre di migliorare noi stessi. Simone è stato in Ferrari in passato avendo avuto poi una grande esperienza in Sauber, ora Alfa. Stiamo pensando, penseremo, a lui per un ruolo in Ferrari in futuro, ma non è ancora qualcosa di deciso. Stiamo pensando a molte persone.
Questa è un’organizzazione molto dinamica, le persone vanno e vengono. Ci manca senza dubbio qualcosa a livello di performance nei confronti di Mercedes, ma i giochi anche qui a Monaco sono ancora aperti. Vedremo cosa succede sabato e domenica. Per certi versi si può paragonare Monaco a Baku e li siamo andati bene. Domani abbiamo una giornata intera per lavorare e poi vediamo come vanno qualifica e gara.
La Francia la ritengo molto simile a Spagna, non la vedo come una pista in cui potremmo essere favoriti, ma può essere l’occasione per vedere se abbiamo migliorato. Non si può cambiare un progetto come questo in poche settimane ma possiamo cercare di ottimizzare il nostro pacchetto.
Nelle prime cinque gare ci sono stati tracciati in cui siamo stati competitivi. Credo, pertanto, che possano esserci altre piste in cui il nostro pacchetto potrà dimostrarsi nuovamente competitivo. Combatteremo giorno dopo giorno, gara dopo gara.
Il progetto 2020 è qualcosa su cui stiamo già lavorando. Già in estate il progetto dell’anno successivo è già quasi del tutto completato. Non è qualcosa di cui ci comincia a pensare in autunno. Stiamo lavorando in parallelo sui due progetti, dobbiamo migliorare il progetto di quest’anno per trasferire i miglioramenti sul progetto del prossimo anno”.
Francesco Svelto