F1 | Sonnolenza spagnola

Ieri pomeriggio mi sono appisolato davanti al televisore. Al GP di Spagna di F1 non succedeva niente che non fosse “già visto”. Poi, ad un certo punto, mi sono svegliato e… meraviglia! C’erano due Ferrari inquadrate dalla regia che stavano lottando. La regia si soffermava a lungo su queste due rosse… per cui mi son detto: “Vuoi vedere che durante il mio pisolino è successo qualcosa d’importante?”. Mannaggia! E se insistono così vuol dire che stanno disputandosi la leadership.

Macché! Un attimo dopo mi son reso conto, dalla sovrimpressione sullo schermo, che le due Ferrari stavano battagliando per il quarto e quinto posto. Ma si! Neanche per il terzo gradino del podio…dove si era installato fin dalle prime battute Verstappen con la Red Bull.

Delusione massima quindi. Ma quel che è peggio è che con cinque en-plein su cinque gare della Mercedes, Hamilton e Bottas stanno prendendo il largo nella classifica iridata ed anche la classifica per team rischia di vedere il sorpasso da parte della Red Bull nei confronti della Ferrari. Perché anche Gasly sembra essersi svegliato dal torpore delle prime gare ed ora diventa una minaccia per Maranello. Dove in questi momenti devono tremare i muri, le scrivanie, le sale prove, la galleria del vento, i tecnigrafi ed i simulatori.

Qui non sono più in discussione i piloti o il pilota, come succedeva l’ano scorso, con errori od incertezza dei ruoli.  Vettel e Leclerc ci provano, tanto è vero che lottano poi fra di loro, ma più di tanto la macchina non offre.

E allora? Son cavoli amari perché una rimonta risulta difficilissima, Hamilton ormai punta al sesto titolo e Bottas si sta garantendo la continuità in squadra. Eppure la fiducia in Binotto era tanta in quel di Maranello, e non solo.

Ora pretendiamo qualche soddisfazione, qualche sussulto degno del nome e della storia della Ferrari. Fin dalla prossima gara, a Montecarlo.

Non ci stiamo a vedere che sulla Gazzetta dello Sport la F1 viene relegata sempre più alle ultime pagine del giornale. Ci avete fatto caso? Anche questo è un segnale della caduta di interesse per la F1. Almeno in Italia. Ma il mito Ferrari va oltre i nostri confini. E’ Internazionale. Non voglio più appisolarmi davanti al televisore quando c’è un Gran Premio!

Renato Ronco 

Renato Ronco
Renato Ronco
giornalista, specializzato in motoring sportivo e commerciale dal 1963

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