Sebastian Vettel ne è uscito con le ossa rotta dal GP del Bahrain. Prima il sorpasso subito da Leclerc, poi il duello perso malamente con Hamilton. Il tedesco sta vivendo un momento no che continua dalla scorsa stagione? Sull’argomento è intervenuto Renato Ronco ai microfoni di Pit Talk.
di Alberto Murador
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Sebastian Vettel è giunto solamente quinto al traguardo del GP del Bahrain la scorsa domenica. Il tedesco ha perso il duello sia con il compagno Charles Leclerc (nettamente più veloce di Vettel ndr), sia il duello con lo storico rivale Lewis Hamilton. Davvero un peccato, perchè il ferrarista poteva puntare sicuramente al secondo posto, se non addirittura alla vittoria dato i guai tecnici sulla SF90 del team-mate Leclerc. Con il monegasco assoluto leader del GP, sino a quando non sono iniziati a presentarsi i problemi sulla power-unit nella sua Ferrari.
Ad ogni modo Vettel sembra essere tornato quello della scorsa stagione, ovvero lo stesso pilota che se messo sotto pressione dagli avversari sbaglia, di fatto gettando al vento un podio sicuro.
Il fattore psicologico sembra essere ancora il tallone d’Achille dell’ex pilota della Red Bull anche in questo inizio di mondiale. Sull’argomento è intervenuto Renato Ronco ai microfoni di Pit Talk.
Il giornalista ligure parla degli stessi problemi del 2018, che si sono ripresentati in Bahrain. Ovvero quella sudditanza psicologica da parte di Vettel nei confronti di Hamilton, ma che rischia di iniziare ad esserci anche nei confronti del compagno Leclerc.
” Leclerc è arrivato, ha fatto la pole, anche se si è lasciato sorpassare alla partenza (da Vettel ndr), lo ha risuperato, ha fatto una gara stupenda. A questo punto il nome Vettel che già aveva l’anima che lodeva per la sudditanza psicologica nei confronti di Hamilton, adesso ha un nuovo avversario. “
In pratica il tedesco della Ferrari in vista del proseguo della stagione, non dovrà guardarsi solo da Hamilton, bensì anche dal compagno di squadra. Leclerc a questo punto, rischia di mettere seriamente in discussione la posizione di Vettel all’interno della Ferrari. Poi Ronco ha parlato del fatto che a fine gara nel parco chiuso, Hamilton è andato a complimentarsi di persona con Leclerc. Come se l’inglese della Mercedes avesse “già snobbato” Vettel come rivale per il titolo.
” La mossa di Hamilton che alla fine è andato a complimentarsi con Leclerc, è stato quasi un ulteriore schiaffo nei confronti di Vettel. Bell’azione sportivissima, certo. Ma quel mago che è Hamilton, perchè sotto questo profilo è demoniaco (ridendo ndr), ha dimostrato ancora una volta nel fare un dispetto a Vettel. Sono piccoli fattori, ma che sono pesantissimi nella psicologia di un pilota. “
E’ noto che il 2018 del tedesco della Ferrari è stato molto condizionato dagli errori commessi in pista. E tali errori sarebbero quasi da attribuire esclusivamente al fattore psicologico fragile del ferrarista, dato che la Ferrari dello scorso anno è quasi sempre stata alla pari della Mercedes. Poi lo scorso anno Vettel non aveva un compagno scomodo e giovane come Leclerc, bensì un Kimi Raikkonen decisamente più “morbido” nei confronti dell’ex pilota Red Bull.
Poi Ronco ha espresso il suo parere riguardo la tesi di Vettel come possibile pilota sul viale del tramonto. Ronco sostiene che al giorno d’oggi i piloti di F1 arrivano molto più preparati rispetto al passato, tecnologicamente parlando. Oltre al fatto che i piloti arrivano molto più giovani. Cosa che non accadeva di certo anni fa.
” Questi piloti qua arrivano dalla generazione. Sono abituati alla tecnologia ed alla digitalizzazione, e quindi inevitabilmente l’esperienza, il coraggio, l’astuzia e la tattica rischiano di non servire più. La mia è una tesi, ma si sta veramente dimostrando realistica. “
Ora realisticamente parlando, è azzardato dire che Vettel è un pilota prossimo a lasciare la F1. Ok, il tedesco ha commesso domenica scorsa un altro errore grave che non ci si aspetta da un quattro volte campione del mondo. Però sino a quel momento, il ferrarista era in piena lotta per il podio, e forse per la vittoria.
Poi altra cosa da considerare per esempio, è questa. Un pilota che riesce a girare a soli tre decimi dalla pole, con un tentativo soltanto rispetto ai due degli avversari non è certo sinonimo di uno che non può più affermarsi in F1. Ad ogni modo per Seb, la Cina sarà già una sorte di prova del nove.
Alberto Murador