F1 | Baku: Mercedes bella e fortunata

A Baku arriva la quarta doppietta consecutiva di Mercedes. Oltre ad un pacchetto complessivamente più omogeneo della concorrenza sia Hamilton che Bottas, per motivi diversi, sono molto motivati.

Nel quarto appuntamento della stagione il copione è lo stesso delle prime tre gare. Le W10 prima e seconda in Australia, Bahrain, Cina e anche in Azerbaijan. La prima e la terza gara sono state dominate in toto dalle frecce d’argento, a Sakhir è stata invece la Ferrari a buttare via la doppietta con errori e poca affidabilità.

A Baku la situazione sembrava abbastanza equilibrata, anche se Leclerc sembrava particolarmente in palla sia nelle prove libere che in qualifica. Il suo errore in Q2 ha poi lasciato la Ferrari con Vettel in buona forma, ma non stratosferica. Sono stati poi bravi sia Hamilton che Bottas a prendersi tutta la prima fila.

Al via i due staccano la frizione nel modo corretto e per qualche giro fanno il vuoto, mostrando un ritmo indiavolato e inarrivabile per nessuno. Dopo una decina di giri le gomme morbide di Hamilton e Bottas calano in modo improvviso, e rientrano al box per montare le gomme medie. Dato che Leclerc stava volando, c’era il serio rischio che le Ferrari potessero intimorirli, soprattutto se fosse uscita la safety car. Per loro fortuna e anche con un po’ di sorpresa non avvengono incidenti o rotture nelle zone della pista in cui la direzione gara sarebbe stata costretta a neutralizzare la gara. La doppietta non sembra poter essere messa in discussione.

Hamilton cerca anche di lottare con Bottas per strappargli la vittoria, ma alla bandiera a scacchi passa per primo il finlandese, ottenendo la seconda vittoria stagionale.

Non è ancora il momento delle massime, né in un senso nell’altro. Si può invece stilare un primo bilancio, il quale afferma che la W10, diversamente dalle monoposto che l’hanno preceduta, è decisamente più facile da mettere a punto. Da quest’anno è più semplice per gli ingegneri capirne il comportamento e le reazioni in caso di modifiche. Il telaio è il migliore della griglia e le scelte aerodinamiche in fase di progettazione sono state azzeccate in toto. Se proprio si vuole trovare il pelo nell’uovo forse c’è ancora un po’ troppo drag, ma la velocità con cui escono dalle curve veloci è impressionante.

Se Ferrari e Red Bull vogliono evitare che la lotta mondiale sia una questione interna di Brackley, urgono modifiche. Sia la SF90 che la RB15 non sono monoposto sbagliate. Serve però lavorare per far sì che il potenziale di queste due auto (che c’è) possa essere espresso al meglio.