F1 | Tra team radio e retroscena, i problemi del motore Ferrari

Il weekend dei motorizzati Ferrari è stato alquanto complicato, e se non si lavora nell’ambiente è difficile scavare a fondo per capire cosa non va nel propulsore di Maranello. Cerchiamo comunque, tramite onboard e team radio, di capire il perché della gara incolore della Ferrari e i problemi alla Power Unit.

di Tommaso Magrini

Melbourne ha emesso il suo verdetto: la Mercedes in terra australiana è imbattibile. Tralasciando le dichiarazioni della Mercedes, che giustamente fa il suo gioco, è evidente che la Ferrari non ha rispettato le attese ed ha giocato una gara in difesa e senza troppe pretese. Ma anche Haas e Alfa Romeo hanno avuto i loro grattacapi con il motore, che fino all’anno scorso era uno dei punti di forza di queste monoposto. C’è tanta carne al fuoco, quindi partiamo per gradi.

I test di Barcellona avevano evidenziato che il sei cilindri italiano non era così affidabile come il suo predecessore. Oltre ai vari stop di Haas e Alfa Romeo durante le due settimane di test, quello che più ha colpito è stato il problema elettrico alla Ferrari che ha fatto perdere loro l’ultimo pomeriggio disponibile prima dell’Australia. Binotto aveva ammesso che l’affidabilità avrebbe creato qualche grattacapo, e non ha avuto torto.

Nel weekend di Melbourne tutti scommettevano in una lotta molto serrata tra Mercedes e Ferrari, sia per la pole che per la vittoria. Come tutti sapete, così non è stato. Oltre all’enorme distacco subito dalla Ferrari, c’è dell’altro. Durante il Q3 Raikkonen, che guida una monoposto con motore Ferrari, ha avvertito un improvviso calo di giri motore tra la curva 10 ed 11, e dopo le qualifiche si è lamentato per la mancanza di potenza. Non è stato l’unico a farlo. Anche Grosjean della Haas ha chiesto spiegazioni riguardo al suo motore non veloce come aveva previsto.

Dopo le qualifiche si è scoperto che in Ferrari hanno deciso di partecipare alle qualifiche con il motore in “safe mode”. È la modalità di protezione che abbassa drasticamente la potenza ma riduce di molto il rischio di rotture. Si può trovare una controprova di questo negli speed trap, dove i motorizzati Ferrari sono gli ultimi, in qualche caso anche la disastrata Williams di Russell è stata più veloce. Difficile fare qualcosa, con 24 ore di tempo e il parco chiuso.

In questa situazione la gara non poteva essere di colore rosso. Come si può pensare di battere Mercedes se il motore non fa il suo dovere e non è al massimo delle sue possibilità? Serviva un miracolo, che non è arrivato.

Parliamo della gara adesso. Le due Ferrari non hanno un brutto avvio di gara, ma con il passare dei giri il gap dalla Mercedes aumenta sempre di più, e anche la Red Bull è più veloce delle Rosse. Anche stavolta, il motore è il principale responsabile. Per la gara la Ferrari imposta la mappatura numero cinque, il motore Ferrari ne ha a disposizione otto. Con la mappatura numero 1 si ha la massima prestazione, per intenderci è quella che si usa nel Q3. Scendendo con le mappe si ha meno prestazione ma più sicurezza. E gli speed trap della gara emettono la stessa identica sentenza della qualifica: i motori Ferrari sono in evidente difficoltà.

I problemi avvertiti da Raikkonen e Grosjean non sembrano essere stati risolti. Quando Verstappen si avvicina a Vettel è possibile ascoltare, per chi riesce ad accedere all’onboard del tedesco, l’improvviso crollo di giri motore del V6. È esattamente ciò di cui il suo ex compagno di squadra si è lamentato il giorno prima. A questo punto, dopo l’ennesimo segnale da parte della power unit, Vettel apre la radio e chiede al suo ingegnere di pista un’aggiornamento sul motore.

Ma dal box tutto tace.

Intanto il suo compagno di squadra al debutto, Charles Leclerc, non se la passa bene. Il problema dei giri motore affligge anche lui e inevitabilmente condiziona anche la sua gara.

Dopo il sorpasso di Verstappen ai danni di Vettel, Leclerc giro dopo giro si avvicina al compagno di squadra. Ad un certo punto il monegasco viene chiamato in radio. Il gap su Vettel è di tre secondi, gli viene chiesto di aumentarlo di circa due secondi. Leclerc risponde così: “Ma lui sta rallentando o cosa? Che succede ragazzi? Sono veramente lento! Seriamente……” Dal muretto gli dicono che serve per prepararsi al giro veloce, che da quest’anno dà un punto in più a chi lo raggiunge.

Più tardi, e questo forse è il passaggio più importante, viene chiesto al nuovo pilota Ferrari di passare alla modalità gara, segno che la safe mode era stata utilizzata anche durante buona parte del gran premio. Gli viene chiesto come passo gara un 1:25.5, ma i suoi giri successivi saranno in 1:26.9.

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Per concludere, è evidente che questa power unit abbia dei problemi. Si parla di problemi al turbo, che entrerebbe in pressione troppo tardi (il cosiddetto turbo lag) causando un recupero di energia non ottimale, stressando molto l’MGU-K. Bisogna capire anche però se il problema è causato dalla centralina che non comunica in modo corretto al turbocompressore, oppure se c’è un difetto di progettazione.

In casa Ferrari non c’è panico, ma preoccupazione. A Maranello, prima del Bahrain avranno tempo per analizzare i dati e fare test al banco per capire cosa non ha funzionato, e non saranno giorni tranquilli per i motoristi, che probabilmente faranno dei turni straordinari. La loro speranza è che si tratti di un caso isolato, altrimenti si potrebbero aprire degli scenari poco gradevoli per i tifosi della Ferrari.

Tommaso Magrini