F1 | Chi ci ha preso in giro, Ferrari o Mercedes?

Alla fine del Gran Premio d’Australia vien da chiedersi: “ Ma chi ci ha preso in giro? La Mercedes o la Ferrari?”

Al termine dei test di Barcellona la Ferrari sembrava in grado di dominare la scena 2019 e giù tutti ad esaltare la Ferrari migliore di sempre, la squadra top del Campionato, e così via. Io compreso.

E quelli della Mercedes a sciogliersi in complimenti alla Ferrari, vista come la bestia nera da battere, alla ricerca di un assetto che permettesse di difendersi.

Invece è successo tutto il contrario. La Ferrari s’è beccata più di 40 secondi di distacco dalla Mercedes, non è riuscita neppure a difendersi dall’attacco della Red Bull e Vettel ha addirittura rischiato di farsi superare dal compagno di squadra Leclerc. Anzi, è stato salvato dal team che lo ha protetto dal giovane monegasco. Ed ha fatto bene. Perché il già debole psicologicamente Sebastian – che come si sa soffre del complesso d’inferiorità rispetto ad Hamilton – avrebbe ricevuto un colpo micidiale al suo “io” se fosse stato anche sverniciato dal giovane compagno di squadra fin dalla prima uscita.

Quindi per rispondere all’interrogativo iniziale, bisogna dire che chi ci ha preso in giro maggiormente è stata la Mercedes che aveva già pronte le soluzioni per fare man bassa di successi. Addirittura per consentire a Bottas di conquistare anche il giro più veloce in pista al penultimo giro a gomme ormai consunte.

Insomma, il campionato 2019 è iniziato esattamente da dove era rimasto a fine 2018. O meglio, le vetture sono progredite (tempi “monstre” per tutti ) ma la Mercedes più degli altri.

Se poi consideriamo che la macchina di Hamilton aveva un problema aerodinamico, a causa di un danno al fondo vettura, c’è da aver paura. Con una macchina integra dove potremo trovare la numero 44 a partire dalla prossima gara?

Queste sono tutte brutte notizie: per la Ferrari e per la Formula 1. Perché con la prospettiva di un campionato già scritto fin dalla prima gara lo spettacolo, la passione, l’incertezza vanno a farsi benedire. Dio ci salvi dalla monotonia di un campionato che al termine della prima puntata vede già la Mercedes in vantaggio con 44 punti in classifica contro i 22 della Ferrari.

E per fortuna che c’è Verstappen, sempre all’arrembaggio grazie ad una Red Bull concreta e pericolosa adesso che il motore Honda si è dimostrato affidabile. Non dimentichiamo che i giapponesi sono lenti nel raggiungere i risultati, ma pazienti. E ricordiamoci che con McLaren e Williams hanno scritto grandi pagine della storia della Formula 1.