Il dualismo Vettel-Leclerc sarà uno dei leitmotiv della stagione della Ferrari. I due alfieri in rosso saranno da stimolo l’uno verso l’altro. Ne è convinto Luigi Perna, intervenuto ieri a Pit Talk.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
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A differenza del test di fine anno scorso ad Abu Dhabi, stranamente dopo la prima settimana di prove a Barcellona i riflettori non si sono soffermati più di tanto a vedere le differenze dei decimi, o centesimi che potevano esserci tra le prestazioni delle due Ferrari di Vettel e Leclerc. Abbiamo scritto “stranamente” perchè il dualismo che vivranno i piloti della Ferrari questa stagione è scontato, un dato di fatto, un effetto inevitabile del talento e della voglia di vincere di due piloti straordinari che la Ferrari, per sua fortuna, avrà a sua disposizione.
E a differenza di quanto la stampa nazionale vorrà più o meno focalizzarsi sull’argomento, questo leitmotiv sarà una costante all’interno del box in rosso a cui Mattia Binotto dovrà prestare attenzione. E’ una cosa bella, naturale ed è giusto che sia cosi.
Sull’argomento ha detto la sua anche Luigi Perna, della Gazzetta dello Sport, intervenuto ieri a Pit Talk.
Sarà la pista a decidere la gerarchia in Ferrari, al di la di quello che ha detto Binotto alla presentazione, dove ha anteposto Vettel come capitano della squadra. Era ovvio che lo facesse. A Vettel va dato un credito che è quello di un 4-volte campione del mondo ed è da cinque anni alla Ferrari. Se Binotto non avesse fatto cosi, l’avrebbe di fatto delegittimato. Fargli sentire la fiducia intorno è molto importante, anche perché si toglie pressione dalle spalle di Leclerc, che è giusto che arrivi in un grandissimo team a 21 anni e non si senta subito l’obbligo di dover vincere.
Detto questo molto dipenderà dalle prestazioni in pista. Io resterei deluso se Leclerc non fosse già della partita per vincere delle gare e per lottare per la classifica già al primo anno in Ferrari. I veri talenti non ci mettono tanto ad esplodere. La prova è Hamilton nel 2007 e campione l’anno dopo, al suo secondo anno di F1; oppure in tempi più recenti l’esempio è Verstappen, che non aveva una macchina da titolo ma è arrivato a vincere delle gare in brevissimo tempo. Io mi aspetto un Leclerc che lotta per le vittorie e anche per il titolo.
Non voglio credere che la presenza di Leclerc sia un aspetto che abbatti Vettel. Anzi, al contrario, sarà uno stimolo che si concretizzerà nella voglia di dimostrare quanto vale. Se cosi non fosse, se si lasciasse abbattere, vorrebbe dire che siamo di fronte al cavallo sbagliato. Non voglio credere che sia cosi. Ritengo che i due ferraristi siano in grado di essere entrambi in lotta contro Hamilton, contro la Mercedes, magari anche contro Bottas, fino all’ultimo insieme. Poi ad un certo punto della stagione arriverà il momento in cui si dovranno tirare le somme e capire chi è davvero l’uomo su cui puntare per il titolo. Ma questo non va fatto assolutamente alla prima gara.
Francesco Svelto