F1 | Nicolas Todt: quel filo rosso tra Jules Bianchi e Charles Leclerc

Charles Leclerc ce l’ha fatta. È un pilota Ferrari e per la prima volta prova il sedile della sua Rossa. Una favola a lieto fine che inizia 7 anni fa, grazie ad un angelo custode di nome Jules. Nicolas Todt, manager del monegasco, racconta la storia del talentuoso ragazzino che ha stregato Maranello.

Charles Leclerc: viso pulito, modi gentili, sorriso discreto. E lo sguardo di chi sa volare alto, di chi sa puntare in alto, di chi sa guardare verso l’alto per sussurrare un grazie a colui che forse ha reso possibile tutto questo. Il giovanissimo neopilota della Ferrari è protagonista di una storia delicata e commovente, quasi una favola d’altri tempi. Ce la racconta Nicolas Todt, suo manager e grande estimatore.

 

Sette anni fa un promettente ragazzino di nome Charles correva nei kart, ma stava affrontando un periodo difficile, a causa del budget ridotto che non gli avrebbe permesso di continuare l’avventura nel mondo dei motori. Il destino però aveva in serbo una grande sorpresa per lui. Jules Bianchi, amico di famiglia, segnalò il giovane monegasco all’attenzione del suo manager Nicolas Todt. Quest’ultimo ne rimase immediatamente impressionato, al punto da decidere di finanziare la stagione successiva di Charles con l’ulteriore promessa che, in caso di risultati positivi, avrebbe continuato a supportarne la carriera. Il ragazzino timido e spaurito del primo incontro si trasformò subito in una scommessa vincente. Non si limitò ad ottenere buoni risultati, iniziò piuttosto a sbalordire, superando ogni più rosea aspettativa. Sempre al vertice nei kart, secondo alla sua prima stagione della serie europea di Formula Renault, miglior rookie del 2015 in Formula 3. Charles continuava a migliorare e a migliorarsi. Nemmeno l’ingresso nella Ferrari Driver Academy, alla fine del 2015, riuscirà a distrarlo o a scalfire le sue certezze. Nicolas Todt ricorda:

Maggiore era la pressione a cui era sottoposto, maggiore era il suo rendimento in pista. Charles è molto solido a livello mentale. Ha saputo gestire momenti critici come interi weekend in salita a causa di problemi meccanici o squalifiche”.

Difatti Leclerc iniziò a collezionare successi sin dall’esordio sia in GP3 series che in Formula 2. Lo straordinario talento di Charles galoppava, scalpitava ed era quindi naturale che presto approdasse nella scuderia del Cavallino. Dopo un solo anno in Alfa Romeo Sauber infatti il monegasco arriva a Maranello come pilota titolare. Una sorta di rivoluzione per la Ferrari, solitamente restia a puntare sui giovani. A questo proposito Nicolas Todt afferma:

La Ferrari ha capito che valeva la pena investire sui giovani e oggi inizia a raccogliere i frutti di quella scelta. Un giovane forte è un doppio investimento. Fa andare la macchina ed è un asset sottratto alla concorrenza.

Più nello specifico, parlando di Leclerc, il manager francese riconosce le sue qualità, sostenendo che “lavora bene, è super veloce e sbaglia pochissimo”. Dovrà solamente, a suo avviso, riuscire a domare l’impazienza e imparare a gestire la delusione delle eventuali sconfitte. Charles difatti è particolarmente esigente e si pone sempre degli obiettivi molto alti. Se sa di poter vincere, anche un secondo posto rappresenta per lui un insuccesso. Ovviamente nel corso della passata stagione non aveva una monoposto in grado di competere ai massimi livelli, ma è sempre riuscito a mettersi in luce figurando costantemente nella top ten. Ora, alla guida di una Ferrari, sarà certamente in grado di spiccare il volo. Quel volo che avrebbe potuto intraprendere anche Jules Bianchi, qualche anno prima, se la sorte non gli avesse tolto le ali, le speranze e la vita.

Un commosso Todt rivela:

Io oggi sento che nella vita di Charles si sta realizzando quel che stava per capitare a Jules. Uno sta percorrendo la strada che avevamo sognato per l’altro: c’è come una trasmissione tra due storie che sembrano poter diventare un’unica storia.

E questa storia, toccante e potente, vibra nel cuore di Charles. Ha alimentato i suoi sogni, li ha resi possibili, in un ipotetico passaggio di testimone che somiglia più ad una stretta di mano, carica di affetto e di riconoscenza. Il 7 febbraio 2019 Charles si è seduto per la prima volta al volante della sua Ferrari, per le consuete prove di seat fitting. Immagino il suo sguardo, concentrato e caparbio,  intento a studiare i particolari, a cogliere ogni minimo dettaglio. Immagino le sue labbra, in un movimento impercettibile, che lasciano uscire un filo di fiato. Due parole soltanto. Merci Jules.