F1 | Ribaltone Ferrari: Binotto al comando della GeS

La vigilia di una rivoluzione in casa Ferrari: Mattia Binotto prende la guida della Gestione Sportiva al posto di Maurizio Arrivabene. Le presunti liti in seno a Maranello hanno portato al nuovo riassetto. 

di Francesco Svelto |

E alla fine è successo. O meglio, sta per succedere, perché manca di fatto ancora l’ufficialità. Ma quello che riporta la Gazzetta dello Sport nell’edizione di stamattina, 7 gennaio, è qualcosa di si, clamoroso, ma anche di ampiamente annunciato.

Maurizio Arrivabene non sarà più il direttore della GeS, il team-principal della Ferrari. A prendere il suo posto, quello che negli ultimi mesi è stato etichettato come il “grande rivale” in seno alle politiche interne di Maranello: Mattia Binotto.

Binotto si, proprio colui che ha firmato le ultime Ferrari ed è il principale artefice – insieme al suo team di ingegneri – della ottima risalita tecnica che la Ferrari ha compiuto negli ultimi due anni e che ha prodotto vetture di indubbio valore. Sarà lui a prendere le redini della carovana Ferrari, orfana del suo dirigente massimo da ormai sei mesi e che – pare – proprio a causa della scomparsa di Marchionne, sia finita nel caos gestionale più totale.

Da qui le presunte “liti” Binotto-Arrivabene, con scambi di accuse neanche tanto velati e che negli ultimi mesi hanno raggiunto misure forse insostenibili. Maranello, su questi temi, ha sempre cercato di far trapelare il meno possibile (giustamente). Ma la mole di voci e indiscrezioni arrivate negli ultimi mesi (e che vi abbiamo anticipato: Ferrari: presunta lite Arrivabene-Binotto, tentativi di destabilizzazione?) era decisamente fuori dal comune. Dei fatti di una intensità molto particolare che praticamente tutte le testate, italiane e non, hanno più volte rimarcato, con la Ferrari che cercava di sminuire (F1 | Arrivabene-Binotto: erano solo fake news?). Di sicuro questa era la punta dell’iceberg, sotto ci sarà stato molto altro.

Arrivabene paga delle decisioni apparentemente discutibili. Decisioni sia sul campo di gara (ricordate le qualifiche di Suzuka, ad esempio), sia nelle dichiarazioni. Il bresciano ha più volte fatto da parafulmine verso i piloti, che ha sempre difeso a spada tratta, arrivando a pungolare, talvolta, la stessa direzione tecnica. Sebastian Vettel, proprio sull’argomento, del progetto tecnico 2018, ha ribadito, si, essere molto valido, ma che non sarebbe risultato dominante. Come a dire che il mezzo tecnico non ha soddisfatto pienamente il pilota, che avrebbe meritato una vettura ancora più performante per arrivare a vincere il mondiale (e coprire i gravi errori commessi). Arrivabene, dal canto suo, ha sempre sostenuto il tedesco, arrivando a dire che sarebbe dovuto essere “coccolato di più”. Un sostegno.

Ribadiamo il concetto che il ribaltone alla dirigenza della GeS non è ancora ufficiale. Ma quando lo sarà, quali sono i risvolti futuri per la Ferrari? Mattia Binotto ha firmato il progetto 2019, la monoposto che sarà per forza di cose chiamata a riportare il titolo a Maranello. Da capire come si integreranno i due ruoli appartenenti alla sua figura, se e come sarà organizzato nuovamente il gruppo di lavoro di Maranello (ricordate la struttura a matrice introdotta da Marchionne: F1 | Ferrari, una struttura a matrice e Binotto come Forghieri?) e se ci sarà un aumento delle responsabilità per Enrico Cardile e Corrado Iotti, i responsabili del fronte aerodinamico e motoristico rispettivamente.

E poi col nuovo team-principal, saranno gli stessi piloti probabilmente a essere meno “coccolati” (tanto per usare un termine caro ad Arrivabene) e più sulla graticola. Vettel su tutti. Il tedesco è chiamato a valorizzare al massimo il tasso tecnico della Ferrari. Il suo nuovo compagno, Charles Leclerc, avrà il tempo di abituarsi alla sua nuova, grande realtà e probabilmente lavorerà – almeno inizialmente – con un minimo di pressione in meno e serenità in più.

Ma un altro tema, a breve, sarà in agenda della Ferrari. Il presidente è John Elkann, l’amministratore delegato è Louis Camilleri. Entrambe le figure, nell’immediato dopo Marchionne, non sono state apparentemente molto presenti al fianco della squadra. Ad aprile è previsto un nuovo consiglio di amministrazione di FCA durante il quale la figura di Camilleri potrebbe essere rivalutata anche per dare manforte alla squadra dopo i fortissimi cambiamenti che stanno per essere attuati. Chissà che anche in quell’ambito non possa succedere qualcosa.

Insomma: tanti cambiamenti in seno alla Ferrari. Sperando che le prestazioni in pista non ne risentano.

Francesco Svelto