F1 | Monza: futuro ancora a serio rischio

Il tempo passa e per Monza non è ancora definito il futuro a medio-lungo termine. Gli accordi con la F1 scadono quest’anno ma in ballo c’è il GP del centenario nel 2022. Le distanze sono ancora lunghe.

di Francesco Svelto |

Nella giornata di ieri, sulle colonne del Corriere della Sera è apparsa una intervista ad Angelo Sticchi Damiani, Presidente di ACI, nella quale si evince la forte difficoltà che gli organizzatori del GP d’Italia a Monza stanno ancora riscontrando al fine di mantenere la gara in calendario.

“L’accordo per Monza è ancora lontano!”. E questo, col passare delle settimane e dei mesi, potrà diventare un aspetto particolarmente rilevante visto che il contratto tra la F1 e il circuito della Lombardia è in scadenza quest’anno.

“Un rinnovo sembra ancora lontano ma siamo fiduciosi che una soluzione verrà trovata nell’interesse di tutti. Monza è entusiasta di ospitare la F1 ma è importante anche anche per la F1 avere Monza in calendario!”.

Manco a dirlo, i problemi che la trattativa sta incontrando sono legati alla quantità di denaro sempre crescente che Liberty Media chiede. Per l’edizione 2019 Monza pagherà circa 24 milioni di euro ai proprietari della F1 ma la cifra richiesta per il rinnovo è ben più alta: 122,5 milioni per i cinque anni successivi, 2020-2024. Da notare che proprio a metà di questo periodo, nel 2022, cadrà il centenario del primo GP disputato sul circuito brianzolo. E’ questa quindi una data importantissima per Monza e significativa per tutta la F1 e che potrebbe spingere le parti a trovare un accordo, magari anche di una durata inferiore a quella che prospettata finora.

D’altra parte se le richieste dovessero continuare ad essere tali, una cifra simile potrebbe mettere a serio rischio le finanze ACI e senza un supporto di organi governativi (Regione Lombardia o governo centrale) è sicuramente una trattativa destinata a fallire.

C’è da sottolineare come però non sia solo Monza ad aver intrapreso una battaglia contro i proprietari della F1. Proprio un paio di giorni fa, gli organizzatori di ben 16 eventi (su 21 totali del calendario) hanno sollevato ufficialmente una protesta.

La richiesta a Liberty Media è quella di aumentare i loro introiti al fine di far quadrare i bilanci. Operazione questa sempre più difficile visti i nuovi interessi globali (vedi GP in Vietnam e ipotesi Filippine e Finlandia) e il sempre minore coinvolgimento che il pubblico più giovane trova nel mondo della F1 in televisione. Aspetto, quest’ultimo, dettato anche dal fatto che i contenuti sono sempre meno fruibili in via gratuita e sempre più appannaggio delle pay-tv.

Francesco Svelto