Tutti oramai sono in grado di spiegare, per esempio ad un amico, il funzionamento del DRS (drag reduction system), ovvero del sistema che permette l’apertura del flap mobile dell’ala posteriore. Lo scopo del dispositivo, che ha debuttato in Formula1 nel 2011, è quello di ridurre la resistenza all’avanzamento della vettura (drag reduction) così da essere agevolata nella manovra di sorpasso.
Nel 2019, l’ala posteriore e il DRS saranno interessati da un importante cambiamento regolamentare.
Modifiche:
- tutto il corpo ala posteriore sarà posizionato più in alto di 50 mm rispetto al piano di riferimento, questo anche per andare incontro alle richieste dei piloti, che spesso e volentieri si erano lamentati della scarsa visibilità offertagli dagli specchietti retrovisori
- l’ala posteriore (nella sua totalità) avrà una larghezza massima di 1050 mm (950 mm nella passata stagione) con il flap mobile e il profilo inferiore che raggiungeranno un’estensione di 1010 mm (910 mm nel 2018);
- l’altezza del flap mobile subirà un incremento di 20 mm;
- l’apertura del DRS risulterà maggiorata di 20 mm (85 mm a fronte dei 65 mm del 2018).
Da questo si evince che il bordo d’uscita dell’ala posteriore sarà posizionato ad un altezza di 870 mm rispetto al piano di riferimento, ovvero 70 mm più in alto rispetto allo scorso anno.
Ci saranno davvero più sorpassi?
Aumentando l’area del flap, i tecnici hanno puntato ad ottenere un doppio vantaggio: la vettura che sta per subire il sorpasso potrà usufruire (in linea teorica) di una velocità di punta minore rispetto al 2018, proprio a causa di questo aumento dimensionale, mentre la vettura alle sue spalle godrà di un delta maggiore fornitogli da un’apertura maggiorata del sistema DRS.
Secondo quanto dichiarato da Nicholas Tombazis (responsabile tecnico FIA, a maggio scorso), ciò aumenterà l’effetto del DRS di un fattore compreso tra il 25% e il 30%. Ovviamente non si sa per certo se tutto questo riuscirà a garantire più spettacolo in pista, molto dipenderà anche da quanto le vetture riusciranno a stare vicine l’un l’altra e quindi dall’effetto complessivo che il cambio regolamentare 2019 avrà sulle monoposto.