F1 | Il vortice Y250 cos’è e perché è così importante

Qualcuno di voi ne avrà sicuramente sentito parlare, altri invece non sapranno nemmeno della sua esistenza, ma il ‘Vortice Y250’ è uno dei più importanti flussi aerodinamici su cui gli ingegneri di Formula 1 basano il progetto della propria vettura.

Nell’immagine è possibile vedere il punto di origine degli assi cartesiani determinato come intersezione dell’ala anteriore con il piano di mezzeria (π) della monoposto.

Il nome deriva dal luogo in cui ha origine, ovvero a 250 mm (sull’asse delle y) dal piano (π) di mezzeria della monoposto. Questo punto segna la fine della parte piana (imposta da regolamento) dell’ala anteriore e da cui partono una serie di profili alari (forma e numero varia da Team a Team) che, oltre a fornire il carico aerodinamico necessario alla guidabilità della monoposto, hanno il compito di generare vortici più o meno energici, ognuno con una mansione ben precisa. Il ‘Vortice Y250’ nasce proprio dalla punta di questi profili.

Grazie a queste due immagine è possibie avere un’idea dell’andamento del ‘Vortice Y250’ attorno al corpo vettura.

 

L’’Y250’ è tra i vortici più apprezzati dagli ingegneri, perché innescandosi nella parte anteriore della monoposto, in una zona a metà tra il muso e le ruote, ha un notevole impatto su tutta l’aerodinamica della stessa.

  •   Il compito principale che deve soddisfare, è quello di isolare il corpo vettura dagli effetti nocivi delle ruote anteriori;
  •   Successivamente, indirizzato dai bardgeboard, prosegue il suo cammino ai lati del fondo scalinato, costituendo di fatto una sorta di minigonna pneumatica, aumentando la velocità dell’aria e diminuendone la pressione (formare delle zone di bassa pressione al di sotto del corpo vettura fa sì che questa venga attratta verso l’asfalto favorendo l’effetto suolo). Questo effetto viene enfatizzato dall’utilizzo dell’assetto ‘Rake’.

    Qualcuno a questo punto si potrebbe lecitamente domandare: ma quindi esistono anche vortici benigni?

    Ebbene sì. Scolasticamente si tende a far passare l’idea che un corpo aerodinamicamente perfetto sia quello in grado di mettere in moto il fluido attorno a sé secondo un moto puramente laminare, ma nella realtà (e questo riguarda tutti i campi, non solo il nostro caso specifico) le cose non sono mai bianche o nere, ma esistono una quantità infinita di sfumature.

    I vortici in Formula 1 vengono ampiamente utilizzati per:

     Isolare il corpo vettura (come abbiamo visto in precedenza);
    Energizzare ed indirizzare i flussi ‘buoni’ che si muovono di moto laminare;
    Oppure per evitare addirittura la loro formazione (nel punto in cui il vortice da eliminare prende

    vita ne viene volutamente prodotto uno avente rotazione opposta così da annullarne gli effetti, questo è possibile grazie all’utilizzo di ali di piccola dimensione).

    Ci saranno cambiamenti con il regolamento 2019?

    Come tutti sappiamo oramai, le ali anteriori saranno soggette ad una semplificazione e ad un incremento di dimensioni. Tutto ciò non andrà a toccare il ‘Votice Y250’ in quanto la lunghezza del piano alare non subirà variazioni. Ciò significa che i tecnici potranno continuare a fare affidamento su di esso, però bisognerà capire come farlo funzionare al meglio: verranno adottati dei nuovi bardgeboard (più lunghi ma di altezza inferiore) e l’altezza da terra del fondo sarà bloccata da regolamento (Ferrari e soprattutto Red Bull non potranno contare sull’assetto ‘Rake’). Il ‘Vortice Y250’ potrebbe dunque fare da protagonista nella nuova stagione, perché se un team sarà capace di utilizzarlo in modo diverso dagli altri, traendone un guadagno prestazionale, questo potrebbe significare essersi presi un grande vantaggio sulla concorrenza sopratutto per le prime gare stagionali.