F1 | Brasile: Hamilton sfrutta il regalo, Mercedes campione costruttori

In Brasile la Mercedes surclassa la Ferrari e si laurea campione costruttori per la quinta volta consecutiva. La vittoria di Hamilton è però arrivata grazie ad un regalo da parte di Esteban Ocon, pilota gestito da Toto Wolff.

di Francesco Svelto

Alla Mercedes bastavano tredici punti per diventare campione del mondo costruttori. Li ha ottenuti a Interlagos, nel GP del Brasile, a una gara dalla fine del mondiale 2018.

La gara brasiliana delle Mercedes inizia molto bene, con Hamilton e Bottas che si stabilizzano nelle prime due posizioni a inizio gara, sfruttando le mescole più morbide rispetto alle Ferrari. Come previsto da una strategia di gara che inizia con le super-soft, al 19esimo e 20giro le due Mercedes rientrano per montare le gomme a mescola media, che gestiranno fino a fine gara.

Quasi a sorpresa le Frecce d’Argento si trovano a battagliare con le Red Bull piuttosto che con le Ferrari.

La performance degli austriaci sembra migliore tant’è che Verstappen, risalito fino al secondo posto, arriva a ridosso di Hamilton e si prende la vetta con un sorpasso efficace.

Sembra la resa per Hamilton e la Mercedes che potrebbero anche rimandare le velleità di vittoria iridata ad Abu Dhabi. Ma l’episodio gara del GP del Brasile è appannaggio della coppia Verstappen-Ocon. Il francese – da doppiato – si affianca e mette fuori il leader della gara alla S di Senna regalando di fatto e nuovamente la leadership al campione del mondo in carica.

Opportuno, per dovere di cronaca, ricordare che Esteban Ocon è un pilota gestito da Toto Wolff e che non è nuovo a screzi con il pilota olandese. Tuttavia analizzeremo i fatti di questo episodio in altri editoriali che vi invitiamo a leggere.

Il finale di gara delle Frecce d’Argento è in assoluta gestione ma non senza difficoltà. Hamilton si ritrova nuovamente Verstappen – che nonostante la botta considerevole di cui sopra non si è ritirato, tutt’altro… – alle calcagna ma riesce a tenere la posizione.

Bottas, a ridosso del podio, non riesce invece a resistere all’altra Red Bull, quella di Daniel Ricciardo, che sopravanza il finnico per la quarta piazza.

Nonostante tutto, come scrivevamo in apertura, la Mercedes prende i punti necessari per la conquista del suo quinto titolo mondiale costruttori consecutivo, a coronamento di una stagione trionfale ma che ha visto le Frecce battagliare per gran parte dell’anno con i grandi rivali della Ferrari.

La bontà di un progetto che viene da lontano, da quel 2013 in cui si gettarono le basi per una coppia telaio-motore di una efficienza clamorosa e di cui si godono le rendite ancora oggi.

Ma la bontà tecnica non è la sola chiave per leggere i ripetuti successi delle Mercedes. A corollario del progetto tecnico, non meno importante vi è la gestione delle persone – sia tecnici che piloti – che gli altri possono soltanto invidiare. Ma allo stesso tempo non è opportuno nascondere anche un forte peso politico che la Mercedes ha acquisito in quanto brand globale da quando è tornata nel circus nel 2010. Peso politico che le permette non di influenzare la FIA nelle decisioni ma quantomeno di non essere “bersagliata”e trattata duramente in fase di valutazioni di episodi dubbi. La F1 è sport. E nonostante tutto, i campioni vincono con merito. Onore a loro.

Francesco Svelto