In Giappone l’ennesima delusione stagionale della Ferrari. Vettel parte da campione ma poi nell’attaccare Verstappen sbaglia e si gira proprio come a Monza. Il mondiale è andato, ora la priorità è fermare una spirale negativa che sembra non aver fine.
Non ha sbagliato solo Vettel. In Giappone di tutta la spedizione ferrarista non c’è davvero nulla da salvare. Qualifica disatrosa, macchina non più incisiva, gara da dimenticare. Soprattutto pesano come macigni le parole del Team Principal Maurizio Arrivabene che fanno trapelare una situazione interna quasi allo sbando.
Andiamo per ordine. Si arriva a Suzuka per tentare di arginare il dominio Mercedes. Al venerdi è chiaro che la Ferrari non è all’altezza dei rivali. In qualifica nella Q3 sperando nell’imminente arrivo della pioggia si prova una scelta estrema. E’ quella della gomma intermedia quando però ancora la pioggia non c’è . Non funziona. E’ il caos e si rientra, di nuovo cambio gomme. Vettel sbaglia poi il giro veloce. Aveva un solo tentativo, troppa pressione?
In gara Vettel parte 9°. Il suo primo giro è entusiasmate, si porta subito dietro a Verstappen ma è contro di lui che getta al vento la gara, di nuovo un contatto. Fosse successo a parti invertite sarebbero state polemiche a non finire, la classica “entrata alla Verstappen”, invece no era Vettel.
Alla Spoon tenta l’attacco. Non è convinto, si butta all’interno e quando la sua Ferrari è a metà della Red Bull c’è l’impatto. Come a Monza con Hamilton, di nuovo testa coda, di nuovo gara buttata.Qui non voglio discutere il pilota, è 4 volte Campione del Mondo, ma quello che da Monza vediamo in pista non è il vero Vettel. In questo 2018 ha collezionato più errori che nel resto della sua carriera. E’ chiaro che il valore del pilota in questo momento è appannato da una crisi mentale preoccupante.
Vettel non è lucido. Come a Monza ha attaccato il pilota sbagliato nel punto sbagliato, per fretta, per frustrazione. Il rendimento di Vettel è il frutto dell’attuale ambiente Ferrari ? E’ il risultato di ciò che traspare dalle dichiarazioni di chi della squadra ne è il responsabile in pista? Dalla confusione si direbbe di si.
Vettel è un pilota che va sostenuto, incoraggiato , coccolato è evidente che qualcosa in termini di stima e fiducia probabilmente si è crepato.
Le gare che rimangono serviranno per assegnare il titolo da Hamilton, forse già al prossimo GP di Austin. Per la Ferrari gli ultimi GP saranno comunque importanti. Podi, punti e almeno una vittoria dovranno restituire il sereno ad un Vettel che ha l’obbligo di ritrovare tranquillità e fiducia nei propri mezzi per poterci riprovare l’anno prossimo.