A Sochi la Ferrari ottiene un terzo posto che non serve a nulla per la lotta al titolo. Hamilton allunga ancora in classifica, ora a 5 gare dal termine i punti di vantaggio dell’inglese su Vettel sono 50. L’impresa è sempre più impossibile.
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Sochi era l’ultima spiaggia per invertite la tendenza di un mondiale che da sfuggente, tenuto in piedi solo da una matematica sempre più sfavorevole, ora è quasi del tutto sfuggito. Alla Ferrari serviva vincere per dare benzina e morale ad un’impresa che sarebbe stata ad ogni modo titanica. Vincerle tutte per conquistare il campionato mondiale. Soltanto a fine novembre potremo guardare la classifica con maggiore serenità e capire che probabilmente la Ferrari il titolo iniziava a perderlo già in estate, proprio nel momento in cui pareva più forte. Mentalità non vincente? Sottovalutazione dell’avversario o improvvisa mancanza di un leader carismatico come Marchionne… chissà.
Nel GP di Russia, a Sochi, trionfa ancora la Mercedes, talmente superiore da essere proprio lei l’unica in grado di rovinarsi da sola la domenica di festa. Lo stop a Bottas lanciato verso una meritata vittoria è regolare ma plateale, maledettamente antisportivo. Anche se avesse vinto Bottas per la Ferrari sarebbe cambiato ben poco. La Mercedes si sarebbe risparmiata una figura che fa sì qualche punto in più ma non certo una bella immagine.
Dopo Monza la Ferrari si è spenta, persa, arenata. Vettel non vince più, Raikkonen da separato in casa segna giri veloci che non servono a nulla. Qualcosa si è rotto ed è evidente. Al via Hamilton ha resistito a Vettel grazie alla progressione del motore. Se fino a Monza la Ferrari pareva essere superiore in termini di power unit, da lì in poi Mercedes è cresciuta tornando ad esserne leader indiscussa.
Troppo timida la resistenza di Vettel ad Hamilton dopo la sosta, nulla può contro una Mercedes più veloce. Buono l’undercut del muretto che per un attimo mette Vettel davanti al numero 44 ma per l’inglese forte di una monoposto migliore e dell’aiuto del DRS è un gioco da ragazzi riordinare la situazione a suo favore.
Ora la Ferrari può solo provare a rallentare la rincorsa di Hamilton al 5° titolo mondiale. Certo la matematica ancora non condanna Vettel ma è chiaro che questo campionato ora è saldamente in mano alla Mercedes, la sola che può perderlo.
Vincerle tutte con Hamilton secondo a Vettel ora non basta più.
Il trend delle ultime gare non lascia speranze, rimane l’amaro in bocca di una stagione vissuta da Vettel da protagonista sino all’errore della Germania. Dopo l’exploit di SPA, il vuoto.
La Mercedes ha recuperato e preso vantaggio. Oggi, in una gara non condizionata da particolari episodi o Safety car, di nuovo è tornata imprendibile. Per la Ferrari, mai forte come quest’anno, per il modo in cui sta maturando, sarà una sconfitta cocente.
Dopo Sochi, a meno di cataclismi, Hamilton è vicinissimo al quinto titolo iridato.