F1 | Russia: Red Bull, strategia ottima con Verstappen

La Red Bull ha concluso una strepitosa rimonta con Max Verstappen. Il merito della rimonta da parte dell’olandese, va attribuita sia ai sorpassi in pista effettuati da “MadMax, ma anche ad una perfetta strategia di gara del muretto box.

La Red Bull può ritenersi più che soddisfatta da questo GP di Russia. Per come si erano messe le cose dopo le qualifiche del sabato, ci dovrebbe essere ancor più soddisfazione all’interno della scuderia. Il team di Milton Keynes è partito con Ricciardo in penultima fila, ed in ultima con Verstappen. Dunque i presupposti per vedere dei sorpassi dal fondo dello schieramento da parte dei due piloti Red Bull c’erano tutti.

Sensazionale è stato lo start dell’olandese, capace di sorpassare ben nove piloti nel corso del primo giro, mentre Ricciardo è andato un po’ più cauto rispetto al suo team-mate. Ma quello che più ha sorpreso, non è stato tanto la rimonta dei due piloti Red Bull, bensì il passo gara della RB14 del pilota olandese.

Sin dalla partenza il passo tenuto da Verstappen è stato molto buono. L’olandese è partito con la mescola soft, quella più dura portata dalla Pirelli a Sochi.

Ciò nonostante ha dimostrato il buon bilanciamento della vettua anglo-austriaca. E qui bisogna farci una domanda: senza la penalità Verstappen e la Red Bull dove sarebbero potuti arrivare?

La costanza di prestazioni della RB14 con Verstappen (meno con Ricciardo ndr) è stato qualcosa di sorprendente. Dopo che quelli davanti all’olandese si sono fermati, sulla carta avrebbero dovuto andare molto più forte rispetto alla Red Bull. Invece l’olandese con le gomme soft volava rispetto agli avversari con gomme più fresche.

Ben 44 i giri compiuti dal pilota Red Bull prima di effettuare la sosta ai box per il cambio gomme. Una RB14 che aveva già mostrato la costanza sul passo gara nella giornata del venerdì. Più costante anche di Mercedes e Ferrari. Evidentemente il telaio e l’aerodinamica della RB14 consente ai loro piloti di gestire meglio le gomme rispetto ai rivali. Tuttavia per concludere il discorso su Verstappen, bisogna dire che al rientro del cambio gomme l’olandese ha gestito la vettura ed il motore. In pratica senza forzare eccessivamente la meccanica della vettura.

Discorso differente per Daniel Ricciardo. L’australiano è riuscito a risalire sino alla sesta posizione, ma a quasi un giro di distacco dal vincitore della corsa. Il compagno di team Verstappen è riuscito a limitare il distacco in circa trenta secondi da Hamilton.

Ora anche per la Red Bull arriva il circuito di Suzuka che potrebbe ben esaltare le bontà telaistiche ed aerodinamiche della RB14.

L’unico punto di domanda resta sempre la power-unit Renault (Tag Heuer ndr). In quel di Suzuka serve anche avere una buona potenza da sfruttare lungo i due rettilinei principali, per poter fare la differenza. Staremo a vedere quali saranno le prime indicazioni che darà la pista giapponese.

Alberto Murador