F1 | Polemiche tra cerchi Mercedes e soluzioni Ferrari messe da parte

Due sono stati gli elementi che hanno ravvivato il dibattito tecnico durante il GP degli Stati Uniti. Il primo riguarda i cerchioni soffianti della Mercedes ed il secondo le novità  (fondo e barge boards) ritirate dalla Ferrari subito dopo le prove libere del venerdi.

Cominciamo dai cerchioni Mercedes, puntualizzando per prima cosa che le contestazioni sollevate dalla Ferrari riguardavano i fori posizionati intorno al mozzo e non, come riportato da Sky e da Davide Valsecchi, i dissipatori all’interno del cerchio. Questi ultimi infatti, sotto varia forma, (zigrinature, alette ed altro) sono utilizzati da moltissimi team che arricchiscono le zone esterne del cerchio con queste superfici allo scopo di aumentare la capacità dissipante dell’assieme gomma cerchio.

Grazie al tweet dell’inviato di AMuS sotto

possiamo notare la differenza tra i cerchi che sono stati realizzati dalla Mercedes in collaborazione con la OZ e che sono stati messi sotto accusa. Oggetto della disputa quei fori posizionati introno al mozzo della gomma e non i dissipatori sulla parte più esterna adiacente alla banda verde. Secondo la Ferrari, infatti, i fori intorno al mozzo, insieme a quelli posizionati sul cerchio,  fungevano da dispositivo aerodinamico mobile in quanto i fori non sono su una parte ferma ma rotante e davano vita ad un soffiaggio aerodinamico.

Ricordiamo che nel 2012 una soluzione simile sull’anteriore della Red Bull fu bandita per poi essere modificata nel 2013 dopo aver convogliato i flussi nel mozzo (parte fissa non mobile). Praticamente finezze ma che devono di fato osservare alla lettera il regolamento onde evitare che, su certi cavilli regolamentari, i tecnici, possano tirar fuori chissà quali soluzioni.

foto AMuS
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Ma perchè la Federazione allora aveva in un primo momento dato parere favorevole a questa soluzione contestata, seppur con una forma nuova che ammetteva un’irregolarità parziale? Lo aveva fatto, e secondo noi a ragione, perchè non aveva nessuna influenza aerodinamica. Una cosa è avere il soffiaggio all’anteriore, dove tu puoi influenzare con questo, parte dell’aerodinamica della vettura restante, diverso è invece averla al posteriore dove ne sfrutti solo la capacità estrattiva del calore.

A fare infuriare la Ferrari, e non solo, è stata l’ammissione di illegalità limitata ammessa dalla FIA e che probabilmente ha provocato un ripensamento in seno alla Federazione e ha portato alla richiesta di chiusura dei fori della Mercedes. Giusto si in termini di principio, una soluzione o è illegale o è legale. Punto. Sbagliato però è il ripensamento visto che era stata ritenuta legale poichè priva di influenze aerodinamiche e tra l’altro dopo quanto visto in pista è stato accertato che aveva solo un effetto termico estrattivo.

Arriviamo poi al secondo tema, quello del fondo e dei bargeboard “ritirati” o meno dalla Ferrari ad Austin. Cominciamo con il dire che certamente le condizioni in cui sono stati testati (la giornata di venerdi) non era proprio tra le più adatte, ma va pure detto che, la pista era uguale per tutti e la Rossa girava alla bellezza di 5″ più lenta rispetto alla concorrenza, con una mancanza di carico denunciata subito dal pilota che testava le nuove parti.

A noi qualche dubbio lo avevano manifestato sin da subito. I dubbi nascevano dalla quantità di alette verticali che erano state posizionate e che in genere, quando si utilizzano per correggere degli errori non è mai un buon segno (erano state, secondo alcuni, posizionate per evitare accumuli dei trucioli di gomma…). Sta di fatto che la soluzione visibile nel tweet sopra è stata poi eliminata e non utilizzata insieme ai bargebord.

Avevamo però anche espresso il dubbio che, non essendo certo pazzi a Maranello, questi elementi fossero anche utili per studiare, in modo magari estremo, alcune soluzioni per il 2019 come avevamo scritto qui https://www.f1sport.it/2018/10/f1-bocciato-in-texas-il-fondo-sperimentale-della-ferrari/ e come anche oggi Motorsport.com riporta qui https://it.motorsport.com/f1/news/ferrari-3200690/3200690/

Possibile quindi che certe soluzioni si possano rivedere in Messico, tra l’altro prova back-to-back, e che oramai i restanti GP siano utilizzati dalla Ferrari proprio per provare soluzioni che si stanno testando sul modello 2019.