Alonso fa scintille a Singapore. Ottiene il massimo da una McLaren ai minimi termini, che non scintilla nemmeno sotto alle luci artificiali di Marina Bay. Fernando come sempre brilla di luce propria, riuscendo anche a segnare il giro più veloce in pista, a dispetto di chi si trova ai piani alti e dovrebbe rifulgere per davvero. Così mentre Hamilton amministra il luminoso vantaggio e Vettel si danna restando nell’ombra, lo spagnolo riesce ad essere il primo degli altri, conquistando un settimo posto che vale come una vittoria.
Alonso ha da sempre mostrato un feeling particolare con il tracciato di Singapore. Una pista anomala, in cui il pilota può fare la differenza nel sopperire alle carenze di una monoposto. Fernando, già dalle prove libere, conferma un’attitudine estremamente positiva, ribadita nelle qualifiche del sabato, dove per poco ha mancato la Q3, qualificandosi undicesimo. Situazione che, a ben vedere, si è rivolta a suo favore, in quanto gli ha consentito la libera scelta degli pneumatici.
Alonso ha deciso di partire con le gomme ultrasoft, che gli hanno permesso di allungare notevolmente il primo stint di gara.
E’ così riuscito prima ad incrementare e poi a conservare il suo vantaggio, fino ad agguantare un meraviglioso settimo posto finale. Davanti a lui solo le coppie Mercedes, Ferrari e Red Bull. Il primo degli altri, autore di una gara solida e caparbia, nella quale finalmente ha potuto mostrare tutto il suo talento firmando addirittura il giro più veloce in pista, battuto solo in extremis da Magnussen
Alonso sottolinea la buona prestazione affermando:
La settima posizione è una piccola vittoria per noi. Abbiamo fatto tutto alla perfezione, e con una buona strategia siamo riusciti a massimizzare il vantaggio dello pneumatico ultrasoft, passando poi alla soft. Ad un certo punto della gara siamo anche stati i più veloci della pista. Per noi è stata ovviamente una gara magica. Sappiamo che ogni volta che veniamo a Singapore abbiamo un’opportunità, ma devi essere lì e prenderla, perché spesso non ci arrivi per dei piccoli dettagli come era successo in passato.
L’anno scorso difatti Alonso aveva visto vanificata la sua ottima prestazione in qualifica (partiva ottavo) dal disastroso incidente al via che gli è costato il ritiro. Quest’anno invece è riuscito cogliere il massimo possibile rendendosi autore di un piccolo capolavoro che riporta un po’ di ottimismo in casa McLaren. Gil De Ferran si esprime al riguardo:
Nel complesso è stato un weekend molto positivo. La macchina ha mostrato un ottimo passo in gara e il nostro team strategico ha eseguito perfettamente il lavoro sia per Fernando che per Stoffel. Onestamente, quanto fatto da Fernando è stato abbastanza incredibile.
Una prestazione magnifica quella dello spagnolo, che aumenta il rimpianto per la decisione obbligata del suo ritiro. Gian Carlo Minardi, commentando il Gran Premio di Singapore, ha asserito che “è vergognoso che un campione del suo calibro sia stato costretto a emigrare verso nuovi lidi”. Difatti non è un mistero che Alonso sia interessato a dedicarsi alla Indycar nel 2019.
La scorsa settimana ha anche disputato delle prove a bordo di una Dallara-Honda di Andretti Autosport sul circuito permanente del Barber Motorsport Park.
Tuttavia ad oggi non c’è stato alcun comunicato ufficiale in merito e ciò apre le porte a indiscrezioni più o meno velate, prima su tutte quella di un suo possibile passaggio in Haas al posto di Kevin Magnussen, che potrebbe non essere confermato.
Chiacchiere? Illazioni? Possibile. C’è però un indizio che allontanerebbe Alonso dalla Indycar, ovvero il veto posto da Honda alla fornitura del motore per l’auto da assegnare allo spagnolo. Fernando correrebbe nel campionato americano con McLaren, che ha avviato una partnership con la struttura di Andretti. Tuttavia i propulsori sono forniti dal colosso giapponese, che non sarebbe intenzionato a legare nuovamente il suo nome a quello del campione asturiano per almeno due ragioni: le lamentele che il pilota ha continuamente (e ora potremmo dire ingiustamente) perpetrato nei confronti della casa nipponica e il fatto che Alonso stia disputando il campionato WEC su di una vettura Toyota, marchio rivale.
Il futuro di Alonso quindi non è ancora definito e potrebbe riservarci clamorosi colpi di scena. Ma ora è bene fare spazio al presente che ci permette di constatare, una volta di più, come Fernando sia ancora in grado di essere vincente. E questa, di certo, non rappresenta una sorpresa.