F1 | La Ferrari rischia un ritorno al passato e Vettel potrebbe imitare Prost

Le ultime gare rivelano crepe dentro il team Ferrari e molti temono un ritorno al passato. Manca forse la figura di Sergio Marchionne?

Dopo il Gran Premio di Singapore possiamo senza dubbio dire che la Ferrari è tornata a essere quella di un tempo. Una Ferrari modello anni 80, quando in assenza di un uomo forte ai box, e pensiamo a Forghieri, ed un Drake ostaggio dell’età, mostrè i suoi lati peggiori. La scuderia di Maranello si trasformò da punto di riferimento tecnico in un organismo burocratico, diviso al proprio interno e più impegnato a cercare colpevoli per le sconfitte piuttosto che soluzioni per tornare alla vittoria.

Pian piano ci stiamo avvicinando all esperienza vissuta nel 1990, dove la macchina forte non bastò a far conquistare il titolo a Prost.

Il francese non venne solo battuto da Senna e dalle sue scorrettezze ma anche se non soprattutto dal proprio team, che non fece quadrato intorno al campione francese ed anzi a metà stagione, Cesare Fiorio lavorò per giubilarlo per mettere al suo posto Ayrton Senna.
E adesso?

La situazione ha molti punti di analogia con l’aggravante che anche il pilota sembra essersi reso conto che vincere il titolo con la Ferrari sta diventando molto più che un impresa sportiva.

Gli errori fatti quest’anno si stanno riperquotendo negativamente sul suo valore e il tedesco è irriconoscibile. I rapporti all’interno della scuderia poi non sembrano essere più gli stessi e c’è il rischio che il 2019 sia un anno da separati in casa, come Prost nel 1991.

Ormai è chiaro a tutti che Hamilton è il miglior pilota in attività e subito dopo Vettel oltre al nostalgico Alonso, che stenta a riconoscere lo status di Hamilton ma fatica anche ad imparare dai propri errori compiendone altri che ampliano il divario dal pilota Mercedes.

Forse manca Marchionne? Facciamo chiarezza, il compianto presidente non sceglieva certo le gomme o le

Mattia Binotto Ferrari

strategie, ma sapeva leggere molto bene le persone tanto che la decisione di prendere Leclerc, è evidente, deve essere visto non solo come un investimento su un pilota di valore ma come autentico pungolo per Vettel.

Inoltre rileviamo che qualche membro della squadra non sembra essere all’altezza dei risultati che si vuole raggiungere e alcune cose forse cambieranno.

La Ferrari di Schumacher vedeva Todt e Brawn come fondamenta dei suoi successi. 

Osservando dall’esterno sembra che la Ferrari di Arrivabene stia pian piano diventando la Ferrari di Binotto.

Secondo i bene informati, Mattia Binotto avrebbe spinto per il francesino colpito dalle sue telemetrie e, perché no, stanco anche delle informazioni frammentarie dei suoi piloti.

In sintesi quest’anno non si sa ancora chi vincerà ma possiamo senz’altro dire che Hamilton il titolo lo merita, la Mercedes se lo è sudato e la Ferrari… glielo sta facendo vincere.