Il tifo Ferrari è un fenomeno che dovrebbe essere studiato in modo approfondito dagli esperti di psicologia e di comunicazione di massa. Un fenomeno a sé stante che si differenzia da tutte le altre forme di “tifo sportivo”
Già in una precedente analisi del tifo Ferrari, ad inizio campionato 2018, avevo raccontato alcuni esempi di tifo ferrarista sfrenato ed anomalo ( un ingegnere messicano ed un farmacista siriano trapiantati in Italia e “ferraristi” sfegatati a livello maniacale). Ma anche i recenti fatti di Monza, con i fischi contro Hamilton, mi hanno fatto tornare alla mente episodi significativi raccolti nel corso della mia lunga carriera legata alla Formula 1.
Negli anni ’80 Nigel Mansell da pilota Williams era mal digerito da parte degli appassionati ferraristi. Poi a fine 1988 ecco che la Ferrari annuncia di aver ingaggiato Mansell a partire dall’anno successivo. E mi capita di sentirmi chiamare per strada da più di una persona che inneggia all’arrivo di Mansell: gli stessi che fino a poco prima lo detestavano.
Ma l’occasione più clamorosa è quella legata a Michael Schumacher.
Negli anni ‘90 presentavo a Bologna la manifestazione dei “Caschi d’Oro” di Autosprint, ed a fine 1994 al Teatro della Fiera di Bologna chiamo sul palco, davanti a 2000 persone, proprio Schumi, fresco campione del mondo. La risposta del pubblico è tiepida, molto tiepida, ad essere generosi.
Situazione imbarazzante, poche battute, foto di rito e si chiude la manifestazione.
A fine 1995 stessa sede, stesso pubblico, stesso pilota al suo secondo titolo iridato: Schumacher.
Ma è ormai ufficiale l’ingaggio in Ferrari a partire dal 1996. Ed alla chiamata sul palco è un uragano di applausi, un tripudio di bandiere, un entusiasmo splendido.
E’ lo stesso Schumi ad osservare al microfono che gli porgo: “Diverso dall’anno scorso eh!”.
Ecco, taumaturgicamente un pilota che l’anno prima era appena sopportato ora, per il solo fatto di essere stato ingaggiato dalla Ferrari, è amato, applaudito, idolatrato.
Ho ripensato a questi episodi domenica scorsa quando una parte del pubblico sotto il podio si è espressa poco sportivamente nei confronti di Lewis Hamilton. Ed ho pensato: “ Chissà come reagirebbero queste persone se un giorno Hamilton arrivasse in Ferrari…”.
Sono sicuro che diventerebbe un idolo, come già successe con Mansell e Schumacher.
Capiterà mai?