Pierre Gasly è ufficialmente un pilota Red Bull dal 2019. Il pilota francese dopo quasi due stagioni alla Toro Rosso guiderà la monoposto di Milton Keynes, facendo così coppia con Max Verstappen.
La firma di Pierre Gasly con la Red Bull era solo questione di giorni, ma nella serata di ieri è arrivata l’ufficialità da parte della scuderia di Milton Keynes. Il campione GP2 del 2016 dopo quasi due stagioni alla Toro Rosso viene promosso nel “major team” di Mateschitz per il 2019, al fianco di Max Verstappen
Dopo il mancato rinnovo di Daniel Ricciardo con la Red Bull, Helmut Marko si è ritrovato un po’ spiazzato, anche se il braccio destro di Mateschitz già aveva in Pierre Gasly la soluzione per sostituire l’australiano qualora non rinnovasse con la Red Bull. Il francese è riuscito a convincere Marko grazie ad una grandiosa prima parte di stagione con la Toro Rosso motorizzata Honda.
Ricordiamo che Pierre Gasly ha esordito in F1 con la Toro Rosso in occasione del GP della Malesia dello scorso anno. Dopo qualche gara di adattamento, i risultati non sono tardati ad arrivare per il talento transalpino.
I primi punti mondiali per Gasly sono arrivati già dalla seconda gara del Bahrain, con il francese che è giunto al ridosso del podio in quarta posizione. Poi altri risultati di rilievo sono arrivati a Monaco con il settimo posto, ed il sesto posto conquistato nell’ultimo GP in Ungheria.
Ora per Gasly arriva l’occasione di una vita, quella di poter guidare per un top team, anche se il compagno di squadra sarà uno scomodo come Max Verstappen. Sarà un confronto molto interessante in ottica 2019 tra i due piloti Red Bull, con Verstappen che partirà come capitano del team anglo-austriaco. Una cosa è certa, Gasly non si accontenterà del ruolo di gregario in Red Bull. Verstappen è avvisato.
Anzi, Gasly a differenza di Verstappen avrà un anno in più d’esperienza per quel che riguarda la guida con la power-unit Honda. Quindi il francese avrà questo vantaggio a suo favore nei confronti dell’olandese. Come la Toro Rosso quest’anno, anche la Red Bull dal prossimo anno sarà spinta dalla power-unit giapponese.
Alberto Murador