Minardi sulla scelta di Alonso: sensazioni, aneddoti e critiche

Come ha fatto Horner a capire che un pilota del genere non potesse stare in un team come Red Bull?

  • Purtroppo non ci sono più i manager o i proprietari di una volta. Ci sono dei team-principal succubi dei propri piloti. Vedi Vettel che non vuole Ricciardo e adesso mette in discussione anche Leclerc, vedi Verstappen che non vuole altri piloti competitivi in squadra e accettava Ricciardo solo per il fatto che fosse stato “sottomesso” dalla Red Bull, vedi Hamilton che non vuole altri piloti al di fuori di Bottas visto che lo batte regolarmente. Questa secondo me è una grossa negatività da parte di chi gestisce le squadre. Se queste persone non sanno gestire i piloti, meglio che cambino mestiere. 

Sono quindi problematiche “politiche” ? 

  • In questo momento ci sono due piloti che se vanno male arrivano secondi e se vanno bene vincono il mondiale. Non vogliono che si inseriscano un terzo che possa disturbare questi equilibri. E’ tutto qui. Io ho lavorato con Alonso 17 anni fa, non posso fare paragoni caratteriali tra ieri ed oggi ma ritengo che ora sia ancora il migliore in pista. O comunque nei due o tre migliori del lotto. Se io fossi ancora in attività non mi farei problemi e cercherei di avere in squadra i due piloti migliori che il mercato mi propone. Poi è ovvio che vanno gestiti…

Alonso ha, anche giustamente, criticato la F1 di oggi, con queste dinamiche estreme, particolari, che non permettono quasi mai ad un team che magari arranca di tornare su nonostante la bontà del lavoro. Questa particolarità può essere stata una delle cause che l’ha spinto alla sua decisione? 

  • Alonso ha avuto la sfortuna di andare in Ferrari in uno dei suoi periodi peggiori. E’ andato in McLaren pensando che il binomio con Honda, vincente in passato, potesse tornare. Nessuno poteva mai immaginare che una Honda si trovasse cosi in difficoltà. Oggi il passaggio da Honda a Renault non ha certamente aiutato e in più il team di Woking ha perso uomini e tecnici di valore. Ricostruire un team con questi presupposti non è facile ed ora la McLaren sta vivendo una situazione negativa che non è risolvibile nel breve. Ci vorranno degli anni. Anche se io penso che nel momento in cui Alonso bussi, McLaren gli possa aprire di nuovo la porta… 

La sensazione di qualcuno, compresa la nostra, è che questo non sia un addio. C’è quindi qualche possibilità di un clamoroso ritorno, qualora ce ne fosse la possibilità? 

  • Credo che a tempo pieno è difficile un suo rientro perché, credo, sposerà dei programmi che non saranno compatibili con la F1. Forse McLaren può decidere di schierarlo in qualche evento spot. Io credo che abbia preso un anno sabbatico ma Alonso ha sempre 37 anni. Quando rientrerà saranno circa 39. La mia supposizione è quella di un eventuale utilizzo part-time con McLaren visto il rapporto tra le parti che rimarrà positivo.

E’ fuori discussione che Alonso abbia vinto meno di quanto meritasse e se certe annate – su tutte il 2010 – fossero andate un attimino diversamente, forse staremmo parlando di ben altri risultati e situazioni…

  • Alonso è un tipo che sorrideva poco. Una volta mi disse: “Sorriderò la prima volta che vinco in F1!”. Questo da l’idea del suo carattere già a 18 anni e credo che abbia ancora quell’istinto e quella fame. Nei due secondi posti del 2010 e del 2012 c’era molto del suo, i suoi compagni di squadra viaggiavano a livelli molto distanti da lui. Ribadisco il concetto: non si può dare la colpa al pilota se il team non è stato in grado di gestirlo. Ma sono convinto che ci farà vivere ancora belle sensazioni qualunque sia la sua scelta. 

 

Francesco Svelto