La Ferrari vince e convince in Belgio. Per Vettel la terza vittoria in Belgio, a Spa, una pista significativa dal punto di vista simbolico ed effettivo. Ma che miracolo ha fatto la Rossa?
di Giulio Scaccia
Lewis Hamilton ha tante doti, enormi doti, ma forse non sa perdere. Il sorpasso di Vettel dopo il Raidillon ad inizio del rettilineo del Kemmel ha lasciato di sasso il pilota inglese, che lo scorso anno a parti invertite aveva “scherzato” Vettel, che non era riuscito nel sorpasso ed aveva lasciato sulle Ardenne un pezzo di mondiale.
Hamilton ha parlato di “trick” a caldo, correggendo poi dopo le sue dichiarazioni. Lo stesso Toto Wolff è intervenuto sulla questione:
La Ferrari ha un vantaggio di potenza, si è visto ieri in qualifica, sia sul rettilineo sia in uscita dalle curve. Non è un trucco, credo sia relativo al modo in cui viene gestito il motore, quindi si, hanno un leggero vantaggio e questo si aggiunge alle nostre debolezze. Come nella prima curva, sono molto forti in trazione. Possiamo vedere dai dati GPS che c’è un vantaggio di potenza in alcune parti del giro, non posso dire altro. Credo si tratti di capire e calibrare le prestazioni del software, il carburante, gli olii e ottimizzare il modo in cui fanno funzionare il motore, e non riguarda l’hardware.
Portiamo qualche numero: sulla linea del traguardo le Ferrari di Raikkonen e Vettel sono risultate le più veloci in assoluto transitando a 240,5 km/h e 239,4 km/h mentre la Mercedes di Hamilton sviluppava 235,9 km/h. Alla speed trap il più veloce era risultato ancora Vettel in 315,6 km/h mentre Hamilton era distante raggiungeva i 311,8 km/h. Infine nel punto più veloce della pista, Vettel arrivava a 335,6 km/h davanti a Hamilton di 1km/h.
La Rossa di Maranello ha portato in Belgio il motore evo 3, quello che sarà salvo particolari lo sviluppo definitivo, oltre a nuove benzine della Shell. Ma la superiorià Ferrari va cercata attraverso tanti particolari.
La SF71H, per la sua conformazione aerodinamica, riesce a generare carico ma al contempo offre poca resistenza nei rettilinei, inoltre a Maranello sembra siano riusciti a tirare fuori qualcosa in più non tanto dalla parte endotermica del motore ma da quello che definiamo in sintesi “ibrida”.
Non dimentichiamo anche un’altra componente: la durata delle PU. E’ possibile che in Mercedes debbano parzializzare la potenza, cosa che probabilmente ha fatto ieri Vettel in alcune fasi lungo il rettilineo del Kemmel. E che in Mercedes la potenza la abbiano, vedi Bottas in Ungheria, ma questo possa incidere molto sulla durata delle unità. Ma è solo una ipotesi.
Monza con i suoi lunghi rettilinei aspetta Ferrari e Mercedes. Hamilton ha ancora 17 punti di vantaggio ma i tifosi sognano una doppietta Rossa.