La sfida tra Ferrari e Mercedes non è mai stata così tesa. Le monoposto sono vicinissime, la differenza è data dal fattore umano e dai dettagli. I contatti degli ultimi GP sono il frutto di una sfida così tanto intensa, sono episodi che posso succedere quando si corre al limite, sono anch’essi la F1.
Mercedes domina la F1 dall’inizio dell’era power unit, l’unica sfidante è la Ferrari. Dal 2014 la dittatura tedesca è totale. La Ferrari a folate prova ad opporsi, lottare, ribaltare la gerarchia. Quest’anno la musica è finalmente diversa.
A tratti la Ferrari pare essere più competitiva di Mercedes, più affidabile, più efficace su ogni tipologia di tracciato.
Mai le due monoposto sono state così vicine in questi anni, motivo per cui in una sfida elevata al massimo livello di competitività il fattore umano finalmente prevale sui mezzi.
Gli ultimi giri di Silverstone con le quattro monoposto in lotta sono stati uno spot x questo sport, i contatti del Paul Ricard (Vettel – Bottas) di Silverstone (Raikkonen Hamilton) e di Budapest (Vettel – Bottas) sono indicativi di quanto la partita sia intensa.
Volgendo lo sguardo indietro nel tempo i contatti li troviamo in tutte le più grandi battaglie della F1. Su tutti Senna e Prost a Suzuka prima sulle McLaren l’anno successivo col francese in Ferrari. Schumacher e Damon Hill ad Adelaide, Schumacher e Villeneuve a Jerez. Recentemente come non citare Nico Rosberg e Lewis Hamilton.
La differenza è che oggi la sfida è più vissuta tra squadre che tra singoli piloti. La “singolar tenzone” tra Vettel e Hamilton ancora non l’abbiamo vista ma arriverà. Nel frattempo la lotta tra i due team è serrata da qui i contatti che abbiamo visto, cose di corsa che possono capitare su cui non bisogna gridare allo scandalo. ( Vale x noi ma soprattutto x loro, nessuno lì è incompetente).
A metà campionato possiamo dire che la differenza in classifica è data dal fattore umano. Se da una parte la Ferrari appare talvolta più competitiva della Mercedes, dall’altra Hamilton corre con una consapevolezza della propria forza ben diversa. Sempre concentrato, ad oggi infallibile da errori e se serve persino prudente.
Anche con la monoposto talvolta non perfetta Hamilton non ha mai commesso errori. Non lo si può dire di Vettel e della Ferrari che tra errori del pilota e qualche imprecisione ai box sta facendo pendere al titolo mondiale un’altra volta la strada di Stoccarda.
Spa e Monza, alla ripresa del campionato dopo la pausa estiva, saranno fondamentali.