Alonso lascia la F1, troppo prevedibile e poco spazio ai giovani

Fernando Alonso, in un’intervista al periodico francese “L’Equipe” precisa i motivi per i quali ha lasciato la Formula 1, definendola troppo prevedibile e troppo chiacchierona.

Troppe frasi sui team radio, troppe polemiche inutili, risultati troppo scontati e in pista succede spesso poco o nulla. Gare noiose nelle quali si possono già scrivere prima della partenza inomi dei primi 15 classificati.

Tutto questo ha delle ricadute pesanti sui giovani piloti, che per lo spagnolo dovranno aspettare che la vettura di anno in anno diventi più competitiva o devono vivere nella speranza che una scuderia più competitiva li ingaggi l’anno successivo.

Di certo, un giovane ambizioso con questa Formula 1 non sarà mei completamente soddisfatto.

In sintesi, queste sono le parole rilasciate al settimanale sportivo francese, che per certi aspetti non possono non essere condivise.

Fernando Alonso McLaren

Ormai le scuderie puntano tutto sul loro potere economico, dato dagli sponsor che permettono di sostenere i costi di questa F1 ormai diventata  tremendamente bisognosa di fondi per poter permettere a un team di sopravvivere.

Tutto questo nonostante siano stati fatti dei tagli importanti, come le giornate di test o le sessioni di CFD in galleria del vento, che hanno reso le monoposto poco diverse rispetto a quelle degli anni precedenti e, dunque, i risultati sembrano allinearsi di anno in anno.

Senza dimenticare che i giovani piloti relegati in scuderie minori spesso sono costretti a chiudere anzitempo le loro carriere in F1, dirottati su altre categorie.

L’esempio della Williams è emblematico, appena ci sono state le avvisaglie che la famiglia Stroll e lo sponsor Martini&Rossi hanno voltato le spalle.

Così i risultati della scuderia di Sir Frank sono crollati.

Per Alonso tutto questo non può certamente essere considerato meritorio, anzi.

Per la Formula 1 il rischio di perdere un team come la Williams significa perdere un pezzo importantissimo della propria storia.

Ma, purtroppo, non è il primo esempio di scuderie storiche che vengono sacrificate sull’altare dei risultati (la Tyrrell, la Brabham e la Lotus sono esempi chiarissimi).

Dunque, alla fine le logiche economiche prevalgono su quelle sportive, che si ripercuote anche sulla spartizione dei fondi del Patto della Concordia.

Tutto questo ha inevitabili conseguenze anche sui risultati sportivi.

Ecco che, dunque, le parole di Alonso sembrano trovare conferma in questa logica che si sta imponendo già da diversi anni.

Il loro prodotto è quello di gare noiose, dalle quali l’asturiano probabilmente ha ragione ad allontanarsi.