La doppietta Ferrari: nel giorno della morte di Sergio Marchionne è doveroso da parte nostra ricordarne la figura con il Gran Premio d’Ungheria del 2017, rappresenta il momento più alto della sua presidenza.
La Ferrari che arriva in Ungheria è all’ultima spiaggia, uscita dal GP d’Inghilterra sconfitta e umiliata dalla Mercedes, ma con una macchina finalmente competitiva, la squadra ha la consapevolezza di poter vincere e rilanciarsi in classifica proprio a partire dal GP in terra magiara.
Per poter dare forza e supporto alla squadra ai box appare il presidente Marchionne. La situazione si fa tesa, la grinta del presidente è palpabile e tutta la squadra sa che un errore difficilmente verrà “perdonato”. Al venerdì la situazione non è rosea, il circuito più favorevole si sta rivelando una striscia d’asfalto difficilmente interpretabile. Il presidente e la squadra vogliono questa vittoria e a Maranello sul simulatore si sprecano le ore per capire perché le modifiche non hanno funzionato in pista.
Al sabato un piccolo problema alla Power unit di Raikonen innservosisce l’ambiente rosso, lo sguardo del presidente è eloquente, si sa vuole togliere il sorriso ai tedeschi, la squadra non reagisce, c’è chi dice che la presenza del presidente stia agitando il box, lo stesso Arrivabene sembra teso, tensione che comincia a scemare quando a metà delle libere del sabato le Ferrari si portano in testa alla classifica.
Ma non basta, le qualifiche dovranno dimostrare l’effettivo valore delle macchine rosse. Il presidente si informa coi tecnici carica i piloti si prepara alle qualifiche.
E in qualifica le rosse danno spettacolo piazzandosi al primo e al secondo posto e ipotecando il successo.
Il giorno dopo alla partenza Vettel scatta in testa e Kimi al secondo posto controlla gli avversari, la rossa ha un passo diverso, più consono ai desiderata del presidente, che dal muretto soffre quasi fosse in macchina coi propri piloti.
Niente può ostacolare la marcia trionfale di Vettel, neanche il volante che improvvisamente sembra tremare e risultare storto anche in rettilineo, tanto che il presidente, che ha definito la propria prima guida come pilota dal carattere meridionale, dever ricredersi ed esalta la prestazione di Vettel quale esempio di cinica freddezza. Un grande Kimi Raikkonen fa da scudiero a Vettel, coprendolo e non sorpassandolo nonostante le difficoltà della sua vettura.
Quella di Ungheria 2017 è stata la prima vittoria della Ferrari col presidente ai box e, nonostante che personalmente lo abbia spesso criticato, lo vogliamo ricordare in questo modo. Con una splendida vittoria, anzi una doppietta.
Ecco la classifica finale del Gran Premio:
Pos | Nº | Pilota | Costruttore | Giri | Tempo/Ritiro | Griglia |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 5 | Sebastian Vettel | Ferrari | 70 | 1h39’46″713 | 1 |
2 | 7 | Kimi Räikkönen | Ferrari | 70 | +0″908 | 2 |
3 | 77 | Valtteri Bottas | Mercedes | 70 | +12″462 | 3 |
4 | 44 | Lewis Hamilton | Mercedes | 70 | +12″885 | 4 |
5 | 33 | Max Verstappen | Red Bull Racing-TAG Heuer | 70 | +13″276 | 5 |
6 | 14 | Fernando Alonso | McLaren-Honda | 70 | +1’11″223 | 7 |
7 | 55 | Carlos Sainz Jr. | Toro Rosso | 69 | +1 giro | 9 |
8 | 11 | Sergio Pérez | Force India-Mercedes | 69 | +1 giro | 13 |
9 | 31 | Esteban Ocon | Force India-Mercedes | 69 | +1 giro | 11 |
10 | 2 | Stoffel Vandoorne | McLaren-Honda | 69 | +1 giro | 8 |
11 | 26 | Daniil Kvjat | Toro Rosso | 69 | +1 giro | 16 |
12 | 30 | Jolyon Palmer | Renault | 69 | +1 giro | 10 |
13 | 20 | Kevin Magnussen | Haas-Ferrari | 69 | +1 giro[25] | 15 |
14 | 18 | Lance Stroll | Williams-Mercedes | 69 | +1 giro | 17 |
15 | 94 | Pascal Wehrlein | Sauber-Ferrari | 68 | +2 giri | 18 |
16 | 9 | Marcus Ericsson | Sauber-Ferrari | 68 | +2 giri | 20 |
17 | 27 | Nico Hülkenberg | Renault | 67 | Freni[26] | 12 |
Rit | 40 | Paul di Resta | Williams-Mercedes | 60 | Perdita d’olio | 19 |
Rit | 8 | Romain Grosjean | Haas-Ferrari | 20 | Ruota | 14 |
Rit | 3 | Daniel Ricciardo | Red Bull Racing-TAG Heuer | 0 | Collisione con M.Verstappen | 6 |
SP | 19 | Felipe Massa | Williams-Mercedes | Malato |