Tra punteggi e gomme, ecco come potrebbe cambiare la F1

L’identificazione delle gomme e nuove proposte di punteggi sono solo due degli argomenti di cui si inizia a parlare in vista della F1 del 2019.

 

di Francesco Svelto |

 

fiaNell’ultimo weekend di pausa estiva prima del mese di ferie, proviamo a commentare un paio di argomenti che molto probabilmente diventeranno trend-topic in F1 nei prossimi mesi: le nuove proposte di punteggio e la nuova denominazione e colorazione degli pneumatici.

 

Tema punteggi: la proposta avanzata dallo Strategy Group, riunito la scorsa settimana Silverstone, era quella di estendere i punteggi a tutti i 20 piloti in griglia a patto che che si termini la corsa. O, in alternativa, estendere la zona punti fino al 15esimo posto (ad oggi, ricordiamo, l’ultimo pilota meritevole di punti è il decimo).

 

Questa modifica vedrebbe, però, anche assottigliarsi il divario tra il primo e il secondo posto. In altre parole, la vittoria avrebbe meno peso specifico rispetto ad oggi e, al contrario, il piazzamento d’onore varrebbe di più, andando ancor di più a premiare la regolarità di un pilota nell’arco dell’intera stagione.

 

Questo sistema, se attuato, farebbe in modo da inasprire le lotte a centro gruppo andando a sfavorirle, forse, per la vetta della gara. Se da un lato quindi potremmo vedere un numero di sorpassi oggettivamente più elevato, quelli delle prime posizioni rischierebbero una forte riduzione. Inutile dire che tra gli addetti ai lavori c’è chi prenderebbe positivamente la novità e chi la vedrebbe con scetticismo (questi ultimi sembrano essere in maggioranza).

 

Un po’ di storia. Per i primi 10 anni del campionato del mondo di F1, a partire dal 1950, i punti sono stati assegnati solo ai primi cinque classificati di un GP, con un punto extra dato a chi otteneva il giro più veloce.

 

Questo punteggio è stato esteso ai primi sei dal 1960 fino al 2002, togliendo il punto extra per il GPV; poi la zona punti è stata estesa ai primi otto nell’arco di tempo 2003-2009 riducendo sensibilmente il gap tra il vincitore e il secondo classificato. Nel 2010, infine, è stato introdotto il sistema attuale, con 25 punti al primo, 18 al secondo e la zona punti estesa fino al decimo classificato.

 

La proposta descritta sopra, comunque, resta ancora da valutare e decisioni ulteriori verranno prese nelle prossime riunioni.

 

Qualcosa di più concreto, anche se non ancora ufficiale, arriva dal fronte gomme. Come lo stesso Mario Isola, ai microfoni della nostra trasmissione Pit Talk ci aveva confermato, ci sono buone possibilità che dal prossimo anno non vedremo più tutti i nomi associati alle mescole bensì soltanto le nomenclature Hard, Medium e Soft e con colorazioni standard (bianco per le prime, giallo per le seconde, rosso per le terze).

 

Da notare, però, che queste nomenclature non saranno le effettive mescole che Pirelli porterà ad ogni GP. Queste ultime, infatti, continueranno ad essere sette (più due da bagnato) come quest’anno ma tecnicamente Pirelli le chiamerà A-B-C-D-E-F-G, dalla più dura alla più morbida. Saranno quindi soltanto le “nomenclature relative” a restare fisse. In altre parole, la hard del GP d’Australia potrebbe essere la mescola C, mentre la hard del GP di Spagna potrebbe essere la mescola E.

 

Tutto questo con lo scopo di non confondere fans ed appassionati con i nomi tecnici delle mescole ma con l’intento di identificare soltanto quale sia la più dura, l’intermedia e la più soft tra le
tre portate appuntamento dopo appuntamento.

 

In attesa di conferme o smentite dei prossimi tavoli decisionali, ecco qualche – possibile – assaggio della F1 che verrà…

 

Francesco Svelto

Francesco Svelto
Francesco Svelto
Non tifo e non simpatizzo squadre e piloti. Amo tutto ciò che è pure-racing a 4 ruote! Nota bene, ho scritto "pure-racing".

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