La Red Bull ingoia una pillola amara in Ungheria, con Ricciardo che salva la propria gara e Verstappen che può solo buttarsela alle spalle. Intanto, in questo frangente, la scuderia delle bibite energetiche pensa al futuro. Con un Ricciardo silenzioso e quasi testardo, il team austriaco starebbe pensando alla soluzione Gasly.
| di Luciano Coda
Quello di quest’anno sembra essere un mercato piloti governato dai francesi. Dopo l’accordo Ocon-Renault ormai già fatto e la prospettiva di un sedile per Charles Leclerc (nato nel principato di Monaco, ndr) che potrebbe sostituire – in Ferrari – un Kimi Raikkonen avviato alla fine di una carriera più che soddisfacente, la Red Bull starebbe guardando al futuro post-Ricciardo, pensando di tingere col tricolore francese il casco del suo prossimo pilota.

Infatti l’australiano dal sorriso contagioso non apre bocca sul suo futuro rimanendo sulle sue condizioni. La Red Bull ha messo in tavola un contratto di due anni, che lo terrebbe stretto alla squadra e vincolato su potenziali scelte future. Mancherebbe solo la firma, ma Ricciardo non vuole. Non è un segreto infatti che lui punterebbe, in realtà, alla Mercedes entro il 2020. I tedeschi hanno rinnovato il contratto a Bottas per un solo anno (2019) cautelandosi in caso di brutte prestazioni da parte del fillandese. E Ricciardo, che fa gola alle big , sa di potersi meritare e agguantare una chance in casa Mercedes. Per questo vorrebbe rimanere in Red Bull per un solo anno.
Ma c’é a chi – in Red Bull – questa situazione di stallo snerva molto. Ed è così che si starebbe pensando addirittura ad una alternativa. Infatti da diversi giorni il nome di Pierre Gasly, in forze alla Toro Rosso (team di F1 affiliato alla Red Bull, ndr), gira nel paddock come possibile sostituto dell’australiano. Il pilota francese si aggiunge alla lunga lista di giovani talenti del circus le cui prestazioni hanno fatto puntare i riflettori di molti team su di loro. Con questa scelta, la Red Bull vorrebbe mettere paura e pressione su Ricciardo per arrivare alla firma. In realtà gli austriaci non sono nuovi a questi stravolgimenti nel team.
Si pensi infatti alla clamorosa sostituzione di Daniil Kyvat con Max Verstappen avvenuta a metà stagione nel 2016, in virtù delle brutte prestazioni, dei ripetuti incidenti e errori del russo, che non reggeva più il confronto col compagno. Un colpo di genio? Sta di fatto che Max Verstappen s’impose vincendo il suo primo gran premio , proprio all’esordio con Red Bull.
Intanto Pierre Gasly si é fatto strada in Ungheria portando la piccola Toro Rosso in sesta posizione, guadagnando 8 punti e permettendo alla sua squadra di allungare il distacco sull’Alfa Romeo Sauber. Questa prestazione, anche se poco o subdola, può comunque ritenersi convincente sul fatto che la Red Bull in scelta di talenti non sbaglia mai o poco. Dunque chissà che l’affare Gasly vada a buon fine o frutterebbe il talento del francese.
In questo senso il team Red Bull non ha paura di attuare scelte rischiose o da poco conservatori rispetto ai competitors Ferrari e Mercedes, che optano sempre per decisioni sicure ed affidabili.
Non ci resta che attendere la decisione dell’australiano, che potrebbe scegliere a breve visto la situazione che si è venuta a creare nei pochi giorni trascorsi. In fondo Ricciardo si trova bene, ma la Red Bull degli ultimi anni non gli consente di stare dove vorrebbe, e la frustrazione si fa sentire. Un altro dubbio ci attanaglia: ma in un prossimo futuro in Mercedes, lo lasceranno ancora bere champagne dalla sua scarpa?
| Luciano Coda