In piena lotta mondiale, Raikkonen può diventare il terzo incomodo nella lotta al titolo. E la Ferrari può solo trarne grosso giovamento.
di Marina Beccuti
Il pilota che non ti aspettavi ma, a parità di macchina, può battere chiunque. Kimi Raikkonen è sempre stato uno di quei piloti incompleti, incompresi, fuori dal giro che conta della F1, poco amante dei media e del contorno delle corse. Kimi ha vissuto le sue scorribande, anche se adesso è più serio con una splendida moglie al seguito e due figlioletti, ma prima poteva essere considerato un ragazzaccio, che beveva vodka e si divertiva con tante donne, al punto da essere chiamato da Leo Turrini il “Santo Bevitore”.
E’ vero che è stato l’ultimo pilota a vincere il titolo mondiale per la Ferrari, in quel burrascoso 2007 dove, tra i due litiganti, Lewis Hamilton e Fernando Alonso, venne fuori il finlandese. Il quale poteva già vincere un titolo in McLaren se la sfortuna non l’avesse preso di mira e, negli anni, non l’ha mai abbandonato.
Nonostante le varie vicissitudini, due anni nei rally e poi il ritorno in Lotus, Raikkonen ha trovato una nuova giovinezza in Ferrari, andando a sostituire colui che l’aveva mandato via, Alonso. Ma, vista la sua freddezza e il fatto che si lascia scivolare addosso le cose negative, il finnico non ha mai avuto parole o gesti di rivalsa nei confronti di nessuno, così com’è in pista, leale, uno dei pochi che se fa un errore lo paga lui stesso.
Nonostante non sia estremamente vincente, sia poco loquace, anche se va sui social, grazie più alla moglie che a se stesso, è un pilota molto amato. Difficilmente si trova qualcuno che lo critica tra gli addetti ai lavori e si ha anche l’impressione che ai ferraristi piaccia addirittura di più di Sebastian Vettel, spesso lamentoso, che ha usufruita parecchio degli aiuti del compagno di squadra.
Questo sembrava l’anno dell’addio di Raikkonen alla Ferrari ma, sul filo del rasoio, quando tutti danno per fatto l’arrivo di Charles Leclerc alla Rossa (fomentato anche dai media), spunta il Kimi che non ti aspetti, altro che bollito. E la Ferrari non se l’è nemmeno sentita di fare gioco di squadra in Austria, chiedendo a Raikkonen di farsi da parte per far arrivare secondo Vettel, forse perché in ballo non c’era la vittoria e le due Mercedes si erano ritirate. Però il biondino è in piena lotta mondiale, con che coraggio gli si poteva chiedere di far passare il tedesco? Che qualche volta stacca i contatti e combina qualche guaio in pista?
Una nuova giovinezza per Raikkonen? Affatto, è sempre stato forte, Kimi è un pilota da titolo e può ancora stare in F1 in mezzo a gente molto più giovane di lui con la stessa grinta e velocità. Con l’aggiunta di una grande esperienza e soprattutto la sua leggerezza di come prende le corse. Per questo la gente ama Raikkonen, perché è un pilota sincero, corretto e ancora maledettamente veloce. E questo non può fare altro che bene alla Ferrari che, anche a Silverstone – dove oggi si tengono le prove libere – punta a fare bene e guadagnare il massimo con ambo i piloti.