Francia: per Vettel e la Ferrari arriva la sfida delle gomme Pirelli

La Ferrari si appresta a vivere un week end importante in Francia, dopo la bella vittoria in Canada. L’incognita saranno anche le gomme Pirelli ribassate.

di Giulio Scaccia

Asfalto nuovo, nessun riferimento al Paul Ricard, una concorrenza agguerrita e soprattutto l’incognita delle gomme Pirelli ribassate di 0,4 mm, che tanti problemi hanno creato alla Ferrari ed ai suoi piloti a Barcellona. La Formula 1 torna in una pista storica, seppur evirata nel suo tratto distintivo, il lungo rettilineo del Mistral, da una chicane che lo spezza in due, togliendo anche un po’ del significato alla successiva curva di Signes.

Questo però, anche a detta di Kimi Raikkonen, dovrebbe favorire i sorpassi. Ma la vera incognita è come la Ferrari digerirà le coperture Pirelli, oltre ad una Mercedes che potrebbe portare un motore evoluzione, ma a tal proposito non ci sono ancora notizie certe.

La Ferrari dopo la gara del Montmelò, un autentico calvario, ha svolto prove comparative ed è aumentata a Maranello la fiducia. La scelta della Pirelli, che verrà riproposta anche a Silverstone, è una misura precauzionale per diminuire la temperatura di esercizio delle gomme e di conseguenza ammortizzare il fenomeno del blistering.

Sebastian Vettel si è detto ottimista dei riscontri trovati:

In Spagna non è stato un problema di gomme diverse, ma di assetto. Ora sappiamo come regolarci.

La Ferrari a Montreal ha invertito una tendenza che la vedeva in lento ma inesorabile declino e la vittoria oltre che la testa del mondiale ha portato tanta fiducia a Maranello e al contempo pressione alla Mercedes, che fino ad ora è sembrata più conservativa e meno attenta e pronta agli sviluppi come invece è stata la Ferrari.

Il team del cavallino rampante, dovesse vincere anche in Francia, manderebbe un chiaro segnale ad un campionato che ha già consumato un terzo del suo percorso di 21 gare. Nulla di definitivo ci mancherebbe, ma sicuramente la conferma di una inversione di tendenza, che confermerebbe anche la bontà del lavoro fatto da tutto il team di Maranello, sia in pista che in fabbrica.