Ferrari: la chiave sull’utilizzo delle gomme

La scuderia Ferrari nel corso dell’inverno ha provato a migliorare i punti deboli della vettura del 2017, ma facendolo forse ha peggiorato il perfetto connubio che c’era fra gomme e vettura, progettando una monoposto che genera forse troppa usura delle coperture.

La Ferrari dello scorso anno aveva caratteristiche ben chiare: presentava il passo corto, stabilità nelle curve veloci e tanta trazione. Anche i difetti erano ben chiari, soprattutto agli uomini di Maranello, infatti il più grande di tutti, era l‘incapacità di avere basso carico  aerodinamico nelle piste veloci (vedi monza 2017).

Per migliorare la monoposto 2017, nella vettura di quest’anno gli ingegneri del cavallino hanno ha leggermente allungato il passo, ma sopratutto hanno provato a rendere efficiente la vettura dal punto di vista aerodinamico.

Queste modifiche purtroppo hanno però avuto un impatto sulla trazione, perciò ora la SF71H usura un po’ troppo le gomme, perché ha perso stabilità in uscita di curva sollecitando maggiormente gli pneumatici. Questo fatto si è notato nel GP di Monaco, dove la Red Bull era incollata all’asfalto e riusciva ad essere gentile sulle gomme.

Anche a Barcellona, pista da alto carico aerodinamico, il problema di usura delle gomme è stato alquanto evidente sulla vettura di Vettel che ha dovuto effettuare un pit-stop in più confronto agli avversari.

A Maranello dovranno lavorare duramente su questo aspetto e migliorare gli assetti per avere una monoposto che sia veloce sul dritto ma al contempo non stressi troppo gli pneumatici che come sempre solo la chiave per vincere.

Se riuscirà a trovare il giusto bilanciamento tra poca usura e carico aerodinamico  allora la scuderia di Maranello è la favorita per il mondiale. Infatti nelle prime gare della stagione è sembrata molto forte soprattutto in qualifica dove, guarda caso, l’usura delle gomme non è affatto un problema.