Sebastian Vettel e l’ossessione di un mondiale con la Ferrari

Vettel criticato per la manovra alla ripartenza dopo la Safety Car che gli ha fatto perdere posizioni e la testa del mondiale a Baku. Ma un campione deve anche sapere rischiare

di Giulio Scaccia

Sembrava la domenica perfetta per Sebastian Vettel e la sua Ferrari SF71H. Putroppo ci si è messa la Safety Car a complicare tutto, anche se un Bottas con le Ultrasoft negli ultimi nove/dieci giri sarebbe stato molto pericoloso. Forse per questo Seb non aveva spinto al massimo con le sue Soft, probabilmente per conservarle per qualsiasi evenienza. Poi il fattaccio, definiamolo così.

Alla ripartenza, con Bottas davanti ed Hamilton alle spalle che lo pressava, Vettel ha tentato il tutto per tutto alla staccata della prima curva, arrivando a ruote fumanti, sbagliando traiettoria facendosi sfilare da Hamilton e Raikkonen e poi passare da Perez, visto lo spiattellamente delle sue gomme.

Il pilota Ferrari forse ha dimenticato che le gomme ed anche i freni dopo una eternità dietro la Safety Car erano sicuramente freddi. Forse sentiva la pressione di Hamilton alle spalle. Più probabile che abbia tentato il tutto per tutto, visto che stava vedendo sfuggirgli una vittoria meritata, voluta, in un week end dominato dal sabato.

Vettel vuole vincere il mondiale con la Rossa. Questo sarebbe il coronamento di una carriera che lo farebbe entrare tra i grandissimi della Formula 1. E Seb vorrebbe emulare le gesta del suo idolo, Michael Schumacher. Ma questo non deve diventare una ossessione.

Certo è che Seb ha dimostrato anche quella voglia di vincere e di non mollare che è tipica dei campioni. Ma i mondiali si vincono anche con la testa ed essere davanti ad Hamilton, anche da secondo, sarebbero stati punti importanti.

Ma per chi scrive è facile, senza l’adrenalina del momento e senza dover prendere una decisione in pochi millesimi di secondo.

La Ferrari, al netto di strategie che suscitano dubbi e dell’ultimo errore di Vettel, ha una vettura per vincere ed un pilota che vuole mettercela tutta. Non è poco.

Giulio Scaccia
Giulio Scaccia
Giornalista ed appassionato, seguo la Formula 1 dal 1978. Da Gilles Villeneuve a Michael Schumacher, sempre la Ferrari nel cuore.

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