domenica, Febbraio 9, 2025

Pirelli: saranno le gomme a decidere il mondiale 2018?

La Pirelli rischia di essere l’ago della bilancia della stagione 2018 del campionato del mondo di Formula 1, che si è aperta con un grande equilibrio al vertice tra Mercedes, Ferrari e Red Bull. Hanno fatto discutere alcune scelte del fornitore unico di pneumatici italiano, tra un battistrada troppo sottile a Barcellona ed una mescola troppo dura a Montecarlo.

di Marco Santini

Il comportamento delle gomme Pirelli è stato al centro dell’attenzione degli osservatori nel corso degli ultimi weekend di gara in Formula 1: le due gare europee hanno infatti riacceso la polemica di molti appassionati nei confronti del regime di monogomma in vigore nella massima serie automobilistica. Sotto accusa ci sono due decisioni prese dal produttore italiano per la stagione 2018, ovvero la scelta di utilizzare uno pneumatico con battistrada ridotto di 0.4mm in tre gran premi (nei circuiti di Montmelò, Silverstone e Paul Ricard, recentemente riasfaltati) e di ammorbidire tutti i compound rispetto all’anno passato, portando inoltre due nuove mescole (Hypersoft e Superhard).

Dopo un inizio di stagione che aveva evidenziato una leggera ma evidente superiorità Ferrari, l’arrivo in terra spagnola ha ribaltato i pronostici, con la Rossa in grande difficoltà con le gomme: la scuderia di Maranello è stata addirittura l’unica tra i top team ad effettuare due pit stop nel corso della gara, relegando Sebastian Vettel fuori dal podio. Intercettati dopo la gara di Barcellona, dalla Pirelli hanno respinto al mittente l’accusa di aver portato una gomma dalla costruzione differente al fine di voler favorire Mercedes, additando piuttosto Ferrari di essere stata l’unica a non saper interpretare il lieve ma fondamentale cambiamento nella costruzione del pneumatico.

Episodi come questi, se dovessero ripetersi anche in Inghilterra e in Francia, potrebbero fare la differenza a fine anno, in quanto potrebbero impedire di capitalizzare un momento di grande competitività della SF71H che non è detto possa durare tutta la stagione. D’altronde la Ferrari ci ha già perso un mondiale a causa delle gomme, nel 2013, chiedere a Fernando Alonso: dai clamorosi scoppi di Silverstone ai test segreti Mercedes dopo il GP di Spagna, le decisioni Pirelli non sono mai andate troppo a genio agli uomini di Maranello.

Non si sono placate le critiche verso la Pirelli neanche a Montecarlo, per la seconda novità di quest’anno: sul tracciato cittadino monegasco hanno infatti debuttato le nuove Hypersoft, le mescole a banda rosa che promettevano di essere una vera e propria “gomma da qualifica”, in grado di sbriciolare i record sul giro. Se è vero che i tempi in prova si sono fortemente abbassati quest’anno, con il nuovo record del circuito di Daniel Ricciardo in 1:10.810, è altresì vero che la durata delle stesse in gara è sembrata francamente eccessiva.

Le promesse di Pirelli per il 2018 erano infatti di avere mescole dal consumo ben più elevato, in grado di regalare ai fan gare più combattute con almeno 2 pit stop per pilota: in pratica invece la situazione è rimasta la stessa dello scorso anno.

La speranza che si riponeva nella Hypersoft di poter movimentare la corsa nelle strette strade del principato è così naufragata davanti all’evidenza dei fatti, con Gasly capace di compiere 37 giri nel primo stint su gomma usata. Anche la “rosa” ha dunque dimostrato un degrado fin troppo ridotto, consentendo a molti piloti di allungare a dismisura i loro stint, e dando comunque la possibilità a tutti di effettuare una sola sosta. In tutto ciò, il primo a fermarsi in pista, dopo solo 12 dei 78 giri previsti, è stato proprio Lewis Hamilton: che sia nuovamente la Mercedes a soffrire, col ritorno alla vecchia filosofia costruttiva delle Pirelli P Zero? Lo scopriremo a cavallo tra Montreal e il Paul Ricard, ma viene da pensare che le frecce d’argento non abbiano ancora completamente risolto i propri problemi con le coperture 2018 in versione “classica”.

Con la hypersoft che si rivela essere gomma da gara oltre che da qualifica, ci si domanda quale sia stata in inverno la vera strategia Pirelli: la casa italiana ha infatti proposto ben 7 mescole ad inizio stagione, tutte molto simili tra loro e troppo resistenti, con le due più dure che verosimilmente non vedranno mai le luci dei semafori. La speranza per il 2019 è che la scelta venga razionalizzata in modo da essere più chiara in primis agli spettatori: che senso ha presentarsi a Monaco con Hypersoft, Ultrasoft e Supersoft quando le tre mescole hanno un degrado così simile tra loro?

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