Montecarlo: Red Bull, Ricciardo perfetto, spreco Verstappen

Weekend a due velocità per la Red Bull Racing a Montecarlo: al dominio in pista di Daniel Ricciardo, autore di pole position e vittoria sulle strade del principato, si contrappone infatti l’ennesimo errore di Max Verstappen. Il giovane olandese ha vanificato una potenziale storica doppietta per il team austriaco.

di Marco Santini

A Monaco torna a vincere la Red Bull grazie al perfetto fine settimana di Ricciardo. Il 28enne australiano, al suo quinto anno di militanza nella scuderia di Milton Keynes, conferma il suo grande stato di forma grazie alla seconda vittoria stagionale. Fin dal giovedì il numero 3 è stato il più veloce in pista, ottenendo il miglior tempo in tutte le sessioni ufficiali. Partito dalla pole, Ricciardo ha dovuto affrontare un imprevisto alla fine del primo stint di gara: un problema alla MGU-K ha causato la perdita di quasi il 25% di potenza alla power unit Renault, che ha rischiato di compromettere le chance di vittoria. Complice il layout del tracciato monegasco ed una strenua resistenza del pilota Red Bull, Sebastian Vettel non è riuscito a piazzare l’attacco decisivo, consegnando così all’australiano la settima vittoria in carriera. Daniel Ricciardo è ora terzo in campionato con 72 punti, più del doppio del compagno di squadra Max Verstappen fermo a quota 35.

Se quello di Ricciardo è stato un weekend da incorniciare, altrettanto non si può dire per Verstappen. L’olandese è sembrato altrettanto veloce nelle prove libere del giovedì, ma negli ultimi minuti delle prove libere 3 ha rovinato le sue chances di lottare per la vittoria: un crash fotocopia di quello avvenuto nel 2016 gli ha precluso la possibilità di partecipare alle qualifiche, relegandolo così ad uno scatto dall’ultima piazza. Nonostante uno spirito combattivo ed una vettura competitiva, le caratteristiche uniche di Montecarlo non gli hanno concesso di rimontare oltre la nona posizione.

In casa Red Bull la situazione del dopo Monaco è quanto mai paradossale: le scelte di Helmut Marko continuano infatti ad andare ancora in aperta contraddizione con la realtà dei fatti della pista. Il modo in cui, a livello comunicativo e contrattuale, viene data una palese precedenza a Verstappen risulta francamente assurda da un punto di vista sportivo: se da una parte abbiamo un pilota giovane e talentuoso, ma profondamente “inesperto” (a voler essere buoni), dall’altra vi è un pilota nel pieno della sua maturità, pronto a cogliere qualunque opportunità pur di massimizzare il potenziale della vettura a sua disposizione.

Daniel Ricciardo è un pilota che, a livello di doti velocistiche, ricorda il Fernando Alonso dei giorni migliori: probabilmente non il migliore nel giro secco, ma terribilmente efficace in tutto il resto. Quando arriva la gara della domenica, Ricciardo riesce sempre a spremere il 100% della monoposto, con una capacità unica nei sorpassi e nel farsi venire incontro gli eventi di gara. Al contrario, Max Verstappen si contraddistingue per una velocità pura unica nel Circus, ma anche per un’irruenza che non accenna a diminuire col passare del tempo. Mi trovo in aperto disaccordo con chi continua a voler minimizzare il tutto dietro alla scusa dell’età: credo infatti che a fare la differenza non sia l’età ma l’esperienza. Verstappen ha 20 anni, ma è alla quarta stagione in Formula 1: a parità di esperienza, piloti come Schumacher, Alonso e Vettel vincevano il loro primo titolo. Ovvio che per vincere campionati ci vogliono vetture al top, ma è altrettanto vero che non si possono reiterare un certo tipo di errori col passare degli anni.

La stagione 2018 vede al momento sei gare ed altrettanti crash per il pilota olandese. Al contrario, il teammate australiano è stato uno degli unici tre piloti a vincere delle gare, riuscendo addirittura a ripetersi nel corso di questo weekend. La situazione contrattuale di Ricciardo sarà dunque più che mai delicata: riuscirà Christian Horner a far firmare un prolungamento alla stella di Perth? Pare che al termine delle qualifiche di ieri si sia mosso addirittura Dietrich Mateschitz, il boss dell’impero Red Bull, nella speranza di sbloccare la trattativa. A fare la differenza saranno certamente le garanzie che chiederà Ricciardo, il quale non vorrà certamente ridursi al ruolo di seconda guida.