Le fake news delle gomme in tv e sui giornali

Le parole dette da Sebastian Vettel a Barcellona, durante la prima giornata di test, escludono la responsabilità della Pirelli, e della riduzione dello spessore del battistrada, per il risultato deludente della Ferrari nel Gran Premio di Spagna.

E questo conferma le mie caute riserve sulle ragioni del calo di prestazioni della Ferrari sulla pista di Montmelò.

Anzi, avendo letto che c’è stata una dura presa di posizione di appassionati e tifosi nei confronti della Pirelli, sfociata addirittura – pare – in minacce nei confronti degli uomini Pirelli, vorrei sottolineare che questa animosità è probabilmente il frutto di informazioni sia scritte che televisive addotte per giustificare e spiegare lo scarso risultato di Vettel e della Ferrari.

In particolare mi sembra che sia stata molto importante in questo senso l’opinione negativa di Jaques Villeneuve. Che ha tutto il diritto di pensare quel che ha detto ma forse lui, e chi lo circonda, avrebbero dovuto attutire anziché fomentare questo tipo di contestazione verso la Pirelli, accusata di favoritismo nei confronti della Mercedes.

Nel mio commento a caldo della gara avevo espresso dubbi sul fatto che dipendesse dalle gomme Pirelli e da quella riduzione infinitesima dello spessore del battistrada, facendo notare che solo la Ferrari (a parte un breve accenno di Ricciardo ) aveva accusato il problema. E le parole di Vettel rivelano chiaramente che il problema era della macchina e dell’assetto scelto per la gara spagnola.

Faccio queste osservazioni, che magari qualcuno giudicherà improprie o riprovevoli, per richiamare al senso di responsabilità chi nel fornire informazioni o giudizi può suscitare opinioni inesatte in chi legge o ascolta. Se mi permettete, alla mia età e con 55 anni di carriera alle spalle di cui moltissimi passati sulle piste della Formula 1, credo di poter esprimere qualche parere. Non certo alla Ferrari, che saprà ben rimediare al problema e che presto avrà l’opportunità di riscattarsi sulle strade tortuose di Montecarlo, dove da oltre 60 anni ho visto impegnarsi i più grandi piloti della storia e le Formula 1 più prestigiose.