Il GP di Monaco più anomalo mai visto

Grandissimo Ricciardo e grande Vettel nelle stradine di Montecarlo per il GP di Monaco 2018, forse il più strano che mi sia capitato di vedere.

Si, perché è rarissimo un GP di Monaco senza safety-car, ed è raro senza ritiri, o quasi, per guasti meccanici (soltanto Alonso con una triste McLaren), quasi senza doppiaggi e senza variazioni atmosferiche nei quattro giorni di impegno. Ma più che altro non mi è mai capitato di assistere ad un GP di Monaco in cui i concorrenti meno titolati e con le macchine meno performanti vanno più veloci dei duellanti per il successo.

E una volta di più invece Monaco ha ribadito che sono le qualifiche a determinare la classifica delle prime posizioni. Un Gran Premio che ha tenuto in tensione per 78 giri ma in cui praticamente non è successo nulla. I guai di uno (Ricciardo) hanno pareggiato quelli dell’altro (Vettel) in una guerra di nervi di quasi due ore. Ma loro sono piloti di Formula 1, abili non solo a sgusciare a velocità impressionanti nella serpentina monegasca ma anche a reggere il carico psicologico di quasi due ore di stress. E bravissimi sono stati gli uomini della Red Bull nel sostenere il morale di Ricciardo che ad appena un terzo di gara si è ritrovato con un calo di potenza che avrebbe disarmato chiunque.

Quel calo di potenza che forse ha illuso Vettel e la Ferrari che glielo comunicava: per 50 giri hanno atteso il flop del motore della Red Bull. Inutilmente, mentre il decadimento delle gomme imponeva alla Rossa prudenza ed incuteva timore. Vettel ha recuperato qualche punto ad Hamilton, opaco come Raikkonen e Bottas, ed è una nota positiva in chiave mondiale. Come è positiva la prestazione che hanno offerto quasi tutti i giovani emergenti della Formula 1, capaci di mantenere ritmi da big nel toboga monegasco. Ah Verstappen, Verstappen! Senza il botto inutile di sabato Monaco poteva essere sua…